
SUTERA – È stata inaugurata venerdì scorso a Palermo, presso il Laboratorio Zeta, ma in realtà il suo viaggio in terra siciliana è partito dalla piccola cittadina nissena.
Gli autori della mostra Hotel des Etrangers già dallo scorso mese di aprile erano riusciti a coinvolgere gli spettatori in un percorso attraverso il fenomeno dell’emigrazione. Adesso, durante questa seconda fase, sarà un presentato un ulteriore approfondimento del tema: la tragedia dei boat people, i migranti che raggiungono via mare l’Europa approdando proprio sulle coste siciliane.
Così Giusi Diana nel testo di presentazione: “un anno è trascorso e la mostra ospitata a Palermo risente inevitabilmente dei drammatici fatti di cronaca che stanno sconvolgendo molti paesi arabi e in particolare il Nord Africa (Tunisia, Egitto e Libia), riportando l’attenzione del mondo sulla sponda del Mediterraneo che ci sta esattamente di fronte, e ridefinendo il ruolo della Sicilia che per la sua essenza di terra liminare tra civiltà sembra incarnare, in questo momento, meglio di altri luoghi, le incoerenze e le discrasie del nostro tempo.”
Non a caso la scelta del luogo espositivo non è stata casuale. Il Laboratorio Zeta è difatti un luogo-simbolo dell’accoglienza degli stranieri a Palermo, un centro sociale occupato ormai da dieci anni che ospita una comunità di rifugiati sudanesi, in gran parte sfuggiti alla guerra civile in Darfur.
Pure la selezione degli artisti è stata particolarmente studiata. Si tratta di sei stranieri da anni residenti in Sicilia, Philippe Berson (Francia), Anne-Clémence de Grolée (Francia), Juan Esperanza (Messico), Anna Guillot (Francia-Italia), Yvonne Kohler (Gran Bretagna), Hilde Margani Escher (Germania); di Fare Ala, un collettivo di giovani che fanno parte della cosiddetta “generazione Erasmus” attivi tra la Spagna e l’Italia; e di due siciliani particolarmente sensibili alle tematiche sociali: il palermitano Antonio Miccichè e il siracusano Sebastiano Mortellaro.
Le trenta opere esposte (tra cui alcune installazioni di grandi dimensioni) sono frutto del ricorso a molteplici linguaggi: pittura, scultura, fotografia, video, fiber art, libri d’artista, installazioni oggettuali e fotografiche, e operazioni di street art che coinvolgeranno le città di Palermo, Murcia e Siviglia (Spagna).
Gli organizzatori precisano che il titolo “Hotel des Etrangers” (Albergo degli stranieri) “allude con amara ironia a luoghi meno ameni dei lussuosi hotel sulla costa: i Cara, i Cie e i tanti centri di accoglienza più o meno improvvisati che stanno nascendo sull’onda dell’emergenza umanitaria, e che alla luce dei fatti che stiamo vivendo rischiano di trasformarsi in autentici lager del nuovo millennio.”
E concludono: “la mostra nel complesso è stata concepita come esposizione itinerante che dall’entroterra raggiunge i centri costieri più importanti dell’isola, in una sorta di viaggio a ritroso, per venire incontro simbolicamente a chi ci osserva dall’altra parte del mare.”
Info dettagliate sulla mostra a cura di Giusi Diana:
artisti partecipanti: Philippe Berson, Anne-Clémence de Grolée, Juan Esperanza, Fare Ala, Anna Guillot, Yvonne Kohler, Hilde Margani Escher, Antonio Miccichè, Sebastiano Mortellaro.
Sede: Laboratorio Zeta, Via Arrigo Boito, 7 – Palermo.
Inaugurazione: Venerdì 27 maggio alle ore 18,00
Periodo: dal 27 maggio al 30 giugno 2011.
orari: tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 17,30 alle 20,00.
biglietto: ingresso libero
in collaborazione con:
Comune di Sutera (Cl), Associazione Nuvole Incontri d’Arte Palermo, Museum Bagheria.