LERCARA FRIDDI. Arrestato la scorsa notte a Lercara Friddi Luciano Cannata, 44 anni, ritenuto responsabile assieme a Francesco e Gaetano Lo Forte, Agostino e Francesco Greco dell’omicidio di Pietro D’Amore. L’uomo è stato barbaramente ucciso a colpi di fucile l’8 luglio del 2007, nelle campagne lercaresi, a 33 anni.
I carabinieri della compagnia di Lercara hanno arrestato Cannata – condannato a 30 anni di reclusione – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gup del Tribunale di Termini Imerese, Giuliano Castiglia. Secondo quanto è emerso dall’impianto accusatorio, infatti, l’uomo avrebbe garantito ai fratelli Lo Forte il supporto logistico indispensabile per raggiungere e allontanarsi dai luoghi dove fu commesso l’omicidio.
Per lo stesso fatto di sangue il gup ha già condannato all’ergastolo i fratelli Francesco e Gaetano Lo Forte e inflitto trent’anni anni di carcere ad Agostino Greco. Con l’accusa di favoreggiamento è stato invece condannato a due anni e sei mesi di reclusione anche il figlio di Agostino Greco, Francesco.
L’omicidio era stato compiuto dai Lo Forte per vendetta all’assassinio del padre Salvatore, ucciso quattro anni prima, nel 2003, proprio dal padre e dal fratello di Pietro D’Amore.
La faida ebbe origine nel settembre 2003: con l’omicidio di Salvatore Lo Forte i D’Amore – titolari di un’azienda di import-export di cereali – avrebbero ottenuto giustizia per l’incendio dei loro capannoni verificatosi pochi mesi prima, di cui proprio i Lo Forte furono considerato i responsabili. L’assassinio costò l’ergastolo per Carlo e Salvatore D’Amore, mentre Pietro fu assolto. E proprio nell’assoluzione è da cercare il movente dell’omicidio di Pietro: i Lo Forte emisero una condanna a morte per il giovane, eseguita l’8 luglio 2007 nelle campagne lercaresi.