
BIVONA – Una donna dalla forte personalità che tanto ha scritto sulle donne, una delle più grandi scrittrici contemporanee la cui prosa è limpida, emotiva ed essenziale, Dacia Maraini ha incontrato gli studenti dell’Istituto Superiore Pirandello di Bivona nell’ambito del Progetto Vitium legendi – Incontro con l’autore, organizzato egregiamente dai docenti di lettere. I ragazzi si sono preparati leggendo il romanzo autobiografico “Vita mia. Giappone, 1943. Memorie di una bambina italiana in un campo di prigionia” che narra in modo autentico e coinvolgente l’esperienza traumatica dell’autrice rinchiusa da bambina con tutta la famiglia in un campo giapponese in seguito al rifiuto dei genitori di prestare giuramento alla Repubblica di Salò dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 in piena Seconda Guerra Mondiale. Figlia del fiorentino antropologo e orientalista Fosco Maraini e di Topazia Alliata, poliedrica artista discendente da una principesca famiglia siciliana, Dacia Maraini, che ha trascorso la sua giovinezza nella villa di famiglia a Bagheria, ha dialogato con gli studenti attentissimi a ogni parola da lei pronunciata, chiedendo loro quale fosse il proprio progetto di vita e incoraggiandoli a perseguire sogni e obiettivi. Tante le interessanti domande poste dai ragazzi alla Maraini che ha risposto loro con la schiettezza, la chiarezza e l’eleganza che la caratterizzano, dandogli la giusta attenzione, chiamandoli per nome e firmando con dedica tutte le copie dei presenti. I ragazzi hanno voluto omaggiare l’autrice con letture del libro e intermezzi musicali a tema. La Maraini, spronata dagli incalzanti e puntuali quesiti posti dagli allievi del Pirandello, ha toccato punti nevralgici non solo della sua esperienza nel campo di prigionia, comunicandola con lo sguardo dell’adulta che fa rivivere la bambina che l’ha vissuta, ma anche del vivere civile e sociale, evidenziando l’importanza basilare della libertà, del rispetto e della pace, l’assurdità del razzismo e di ogni forma di violenza, l’impegno necessario per ogni essere umano di perseguire i veri valori umani universali, il coraggio dei genitori di testimoniare ciò in cui credevano anche a costo di sacrifici e difficoltà. Continuando a gustare i suoi pregevoli e incisivi libri già pubblicati, come “La lunga vita di Marianna Ucria”, “Buio” e “In nome di Ipazia”, per citarne alcuni, tutti hanno ribadito di attendere le sue nuove pubblicazioni perché Dacia Maraini ha ancora tanto da dare ai giovani, che ama incontrare e incentivare, e a tutto il pubblico adulto che la ammira.
Irene Catarella