
PALERMO – L’incubo Coronavirus, oltre a causare difficoltà per ciò che riguarda la sanità in tutta Italia, si sta abbattendo fortemente anche sull’economia in generale. Tanti settori del nostro Paese sono praticamente al collasso. Ripartire sarà dura: molte imprese rischiano di abbassare definitivamente la saracinesca e c’è pure chi ha già perso il lavoro a causa dell’epidemia che ha “sconvolto” il Mondo intero.
Il COVID-19 potrebbe determinare danni ingenti anche dal punto di vista sportivo, così come dichiarato dal Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Sicilia, Santino Lo Presti: “Il nostro era già un calcio con tante problematiche – ha ammesso qualche settimana fa sul sito Palermo Today – penso proprio che avremo serie difficoltà a ripartire. Senza un intervento ad hoc dello Stato, credo che il 50% delle società del Sud, soprattutto in Sicilia, rischia seriamente di scomparire. Già la situazione non era facile. L’intervento della Lega Nazionali Dilettanti e del Presidente Sibilia – ha proseguito – ci ha dato la possibilità di consentire qualche tolleranza in più nei pagamenti, in quanto il Consiglio, di fatto, ci autorizzava a dilatarli per via di una crisi che in Sicilia morde più che altrove. A maggior ragione oggi. Perché non vi è alcun dubbio che quelle poche risorse che le società riuscivano ad accaparrarsi, domani potrebbero non materializzarsi più”.
Uno scenario quasi apocalittico per moltissime società dilettantistiche siciliane e non solo. Le ricadute sarebbero enormi e ben 200 mila ragazzi rischierebbero di non proseguire più l’attività sportiva. Migliaia di giovani, dunque, potrebbero non correre più dietro ad un sogno chiamato pallone. “Partiamo dal presupposto – conclude Lo Presti – che nelle crisi chi viene maggiormente aggredito è sempre la parte debole. E non c’è dubbio che il calcio dilettantistico in Sicilia al momento rappresenti un anello debole di questa galassia. Noi non partiamo da uno stato di normalità, per cui mi auguro che le risorse di cui si parla al momento verranno successivamente distribuite tenendo in considerazione l’attuale, e precedente, situazione del calcio nel territorio siciliano”.