Burgio: l’Assessore Giuseppe Abruzzo scrive una lettera al Ministro dell’Ambiente

BURGIO – Oggi più che mai la cosiddetta “questione ambientale” è un argomento trattato su più fronti, le notizie riguardanti il nostro ecosistema entrano ormai nella quotidianità; sono tante le iniziative promosse per far fronte a tale problema, ma sono ancora tanti i problemi da affrontare. Gli ultimi fatti di cronaca che vedono lo scioglimento dei ghiacciai e il maestoso incendio che ha interessato la Foresta Amazzonica, mettendo a rischio di estinzione innumerevoli specie di flora e fauna, hanno sicuramente portato all’attenzione di un problema alquanto serio: la salvaguardia del nostro pianeta. E’ a tale proposito che l’Assessore Giuseppe Abruzzo scrive una lettera aperta al Ministro dell’Ambiente, un’esortazione a lavorare uniti nel rispetto dell’ambiente avanzando una proposta “green”. Qui di seguito il testo integrale:

 

Gentile Signor Ministro

Sono Giuseppe Abruzzo, un giovane assessore all’ambiente del Comune di Burgio, in
provincia di Agrigento;  la mia cittadina è nota per il suo artigianato artistico in quanto città
delle campane e della ceramica.

Le scrivo questa lettera aperta per proporle una mia iniziativa che mi piacerebbe tanto
realizzare.
Mi capita spesso di pensare a quanto sia importante il ruolo che ognuno di noi, in
relazione alle proprie competenze e ai propri talenti,riveste nella società; mi sento
gratificato nel poter mettere a disposizione dei miei concittadini idee ed energie e
spendermi a 360° per far si che il mio Comune possa sempre di più crescere, ma allo
stesso tempo sotto alcuni aspetti mi sento impotente come se avessi le mani legate.
La fiducia cieca nel progresso tecnologico e l’affermarsi di quella che è una mentalità volta
al solo profitto e al consumo, hanno portato l’uomo, in molte occasioni, a essere causa di
dissesti e squilibri nella natura e nella stessa terra che coltiva, inquinandola o
esaurendone la fecondità.
“Riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del
cielo” (Gn 1,28)
Queste note parole della Genesi consegnano la terra all’uso, NON all’abuso da parte
dell’uomo.
Da premettere che -credo come ognuno di noi- amo la mia città, il suo territorio e tutto ciò
che Madre Natura ci ha dato in dono,ma che purtroppo stiamo distruggendo.
È importante assegnare la responsabilità per la tutela dell’ambiente a quei livelli
amministrativi capaci di ottemperarvi nel modo più efficace possibile, promuovere la
partecipazione significativa di tutti gli individui e di tutte le organizzazioni interessate nel
processo decisionale, a livello locale, regionale e nazionale.
È importante rafforzare le comunità locali permettendo loro di prendersi cura dell’ambiente;
una crescita di sensibilità per la salvaguardia dell’ecosistema e la promozione di
atteggiamenti positivi, attraverso azioni di carattere pedagogico, ricondotto a una visione
planetaria di sviluppo sostenibile. Il fenomeno del cambiamento climatico non è notizia da TG,ormai è abbastanza chiaro e risaputo che l’uomo ha distrutto tutto ciò che avrebbe dovuto custodire più di ogni altra cosa: l’ambiente.
A malincuore tutto ciò è notizia di cronaca quotidiana.
In queste settimane di continui superamenti di livelli di CO2,in cui non si può fare altro che
sperare in un cambiamento delle condizioni climatiche, alcuni studiosi ci hanno portato a
conoscenza di una possibile soluzione: la piantumazione di alberi.
È noto che la loro naturale funzione è quella di assorbire CO2 e trasformarla in ossigeno.
Quello di cui abbiamo bisogno.
Vorremmo ancora continuare a illuderci di vivere nel “Bel Paese” ma purtroppo non è così.
In modo spontaneo ho tirato alcuni conti,il numero di comuni  d’Italia è di 7941, per un
numero di 100 alberi per ogni comune si arriva a un totale di 794100 alberi, se il tutto
viene ripetuto per un periodo di 3 anni, si totalizzerebbero la bellezza di 2374200 alberi.
Un bel risultato; una importante boccata d’ossigeno.
Le evidenze scientifiche dimostrano ampiamente che le sostanze tossiche presenti
nell’aria, nel cibo che ingeriamo, nelle acque generano un aumento del rischio non solo di
cancro o di patologie cardiovascolari,ma anche di tante altre malattie in adulti e bambini.
In Europa si calcola che ogni anno si perdono 13 milioni di punti di Q.I. e si contano
ben 59300 casi aggiuntivi di ritardo mentale a causa dell’esposizione durante la
gravidanza a pesticidi organo-fosforici e che, per l’esposizione a sostanze che agiscono
come interferenti endocrini i costi sanitari conseguenti ammontano a 209 miliardi di Euro,
pari all’1,23% dell’intero PIL.
L’Italia è il Paese europeo che consuma il maggior numero di pesticidi per ettaro di suolo
agricolo e la contaminazione delle falde acquifere superficiali e profonde aumenta a
dismisura.
È sensato che venga chiesto solo a noi cittadini di avere comportamenti virtuosi e nel
contempo si attuino politiche energetiche ed industriali che sono contrarie al più
elementare buon senso?

Chi legifera sembra non prendere in considerazione che ogni processo di combustione
genera inquinamento atmosferico, rifiuti liquidi e ceneri tossiche.
Stiamo assistendo a devastazioni di fiumi per tagli sconsiderati degli alberi destinati a
queste centrali e spuntano come funghi centrali a biogas in cui la materia organica, invece
di essere restituita ai suoli come compost viene “digerita” in assenza di ossigeno con rischi
per ambiente e salute.
Così facendo si perde il benefico effetto che l’aumento di sostanze organiche nei suoli
avrebbe nel contrastare non solo la desertificazione ma anche i cambiamenti climatici,
grazie alla “cattura” di CO2, favorita anche dall’agricoltura biologica.
La lettera “Energia per l’Italia”, indirizzata al Governo da valenti ricercatori e scienziati del
nostro Paese è rimasta ad oggi senza risposta e così pure le considerazioni dei medici
sono rimaste inascoltate.
Sembra non si voglia prendere coscienza del fatto che la materia sul nostro pianeta è
qualcosa di “finito” e che la vita si è sviluppata grazie ad una fonte esterna, il SOLE: è a
questa fonte inesauribile che dobbiamo rivolgerci per rendere possibile il proseguimento
della vita sulla Terra.
Auspico in un suo interessamento, e nel suo appoggio nella realizzazione della mia
iniziativa.
Nell’augurarle un buon lavoro, la lascio con una citazione che faccio come mio motto
personale: “Da soli si va veloci, ma uniti si va lontano”.

L’Assessore all’Ambiente
del Comune di Burgio

Giuseppe A. Abruzzo