Un marchio per assicurare qualità e la sicurezza: il Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario a difesa del latte e dei suoi derivati

CAMMARATA – È stata sicuramente interessante e proficua la riunione promossa dal Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario presso l’aula consiliare del Comune di Cammarata. Alla presenza di una nutrita e qualificata presenza di allevatori e di rappresentanti delle cooperative e delle organizzazioni economiche di settore operanti nel comprensorio, i lavori, presieduti da Enzo Cavallo e coordinati da Totò Tuzzolino, sono stati arricchiti dagli interventi  del delegato del Distretto per la qualità del latte ovino Sebastiano Tosto,  oltre che da quelli degli amministratori dei Comuni del comprensorio: presenti anche l’assessore dell’agricoltura di Cammarata, Giuseppe Mangiapane, e il Sindaco di San Giovanni Gemini, Carmelo Panepinto. Un importante contributo è arrivato anche dal CoRFiLaC, il Consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casearia:  i rappresentanti Giuseppe Azzaro e Saro Petriglieri  hanno presentato le linee guida per la stesura del disciplinare e raccolto le varie proposte e le indicazioni emerse durante il dibattito; presente inoltre Baldassarre Portolano della facoltà di Scienze Agrarie dell’Università di Palermo.

All’ordine del giorno l’avvio del confronto  per puntare e giungere ad un disciplinare per l’applicazione del marchio QS (Qualità Sicura) per il latte ovino e suoi derivati, alla pari di ciò che è stato già fatto per il latte bovino. Un confronto voluto per l’indispensabile diretto coinvolgimento dei produttori, per creare ottimali condizioni per la migliore riconoscibilità e la massima valorizzazione del latte di qualità, per favorirne, con sufficienti garanzie, l’apprezzamento da parte dei consumatori e, di conseguenza, una più soddisfacente commercializzazione. L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulle non poche difficoltà che investono il settore zootecnico siciliano e per ribadire la necessità di puntare a far riconoscere al Governo Regionale il ruolo dei distretti produttivi con particolare riferimento a quelli dell’agroalimentare e della filiera lattiero casearia.