Si fa sempre più grave il bilancio dei danni provocati dall’alluvione dello scorso fine settimana. Oltre a quelli già evidenti, in termini di perdita di produzione e di infrastrutture, c’è anche da considerare che per gli impianti arborei, finiti sottacqua, la piena ripresa produttiva non potrà avvenire prima di due tre anni. “Sentiamo quotidianamente lo sconforto di migliaia di agricoltori – afferma il presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino – e ci rendiamo conto che siamo di fronte ad una situazione senza precedenti. Raramente in Sicilia si sono verificati due calamità di così vaste proporzioni a distanza di poco tempo l’una dall’altra. Le abbondanti nevicate e gelate di inizio anno e le piogge alluvionali, a soli pochi giorni di distanza, hanno messo al tappeto gli allevamenti e la totalità delle produzioni autunno vernine in pieno campo e quelle in serra pronte per essere immesse nei mercati. Per questa ragione chiediamo al governo regionale di non fermarsi al solo “atto notarile” di attestazione dell’entità dei danni rilevati dagli ispettorati provinciali ma di rappresentare con forza, alle istituzioni nazionali (Governo e Parlamento) e comunitarie, la necessità di mettere in campo interventi immediati e straordinari per cercare di aiutare concretamente le aziende ferite a ripartire, ad iniziare dalla dichiarazione dello stato di calamità per l’intera regione”. Il Presidente della Confagricoltura siciliana immagina una legge speciale che esenti le aziende, ricadenti nei territori delimitati e riconosciuti dal ministero, dal pagamento degli oneri fiscali e previdenziali. Ed ancora, la sospensione e ristrutturazione dei prestiti che le aziende agricole hanno sottoscritto con il sistema bancario per la realizzazione di investimenti nell’ambito del PSR, assieme all’immediata erogazione dei contributi comunitari, degli anni pregressi, per il biologico, le indennità compensative e per le misure agroambientali in genere ed il ripristino, da fare nell’ambito della finanziaria regionale, del fondo regionale integrativo di quello nazionale per l’incremento del contributo a favore delle polizze assicurative in agricoltura.

Nel corso della riunione della giunta Crocetta a Palazzo d’Orleans, lo scorso 26 gennaio, è stato dichiarato lo stato di calamità e richiesto lo stato di emergenza per i danni causati dal maltempo delle scorse settimane. E’ stato predisposto un emendamento che assegna alla Protezione civile 10 milioni di euro per coprire le spese degli enti locali che hanno anticipato i fondi per gli interventi in somma urgenza e 20 milioni in più, oltre ai 70 già previsti nel Poc, per intervenire su situazioni a rischio.