Affari con le cosche calabresi, fermati quattro imprenditori cammaratesi

Quattro imprenditori di Cammarata sono stati fermati ieri dalla Guardia di Finanza nel contesto dell’operazione denominata “Cumbertazione” e “Cinque Lustri”  coordinate dalle procure antimafia di Catanzaro e Reggio Calabria che ha portato oltre ai quattro agrigentini in carcere, 35 persone e posto sotto sequestro 54 aziende accusati di appalti truccati e pilotati su ordine della n’drangheta dei Piromalli e Bagalà.

Gli imprenditori di Cammarata sono: Francesco Migliore, 56 anni; Filippo Migliore, 47 anni Alessio La Corte, 33 anni e Vito La Greca, 39 anni. Rispettivamente le ditte siciliane sequestrate sono: Comel S.r.l. e  Interconsolidamenti S.r.l.  di Cammarata; a Di Paola s.a.s. di Vittoria (RG).

Le trentacinque persone coinvolte sono responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici.

Le indagini hanno accertato il diretto coinvolgimento del gruppo imprenditoriale Bagalà, che ha costituito e consolidato nel settore degli appalti pubblici in Calabria una posizione di assoluto predominio, sfruttando l’appartenenza alla nota cosca Piromalli, tra le più potenti della ‘ndrangheta, riuscendo sistematicamente a turbare almeno 27 gare indette da plurime stazioni appaltanti nel periodo 2012/2015 per un valore complessivo superiore a €. 90.000.000.
Il regolare svolgimento delle gare pubbliche sarebbe stato pilotato mediante la costituzione di un cartello composto da oltre 60 società che, attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate, è stato in grado di determinare l’aggiudicazione degli appalti a una delle imprese della cordata.