CAMMARATA – Si inaugura il 29 gennaio 2016 presso l’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice al Castello di Cammarata, il laboratorio di sartoria “Mamma Margherita” gestito da alcuni ragazzi africani ospiti del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati.
Dopo sei mesi di preparazione, si concretizza un progetto a cui l’intera comunità Maria Ausiliatrice – Longo SPRAR di Cammarata, equipe e ragazzi, ha creduto fervidamente e per il quale ha lavorato con impegno quotidiano. Il Laboratorio di Sartoria sarà gestito da tre ragazzi della comunità, Alì, Ebrima e Mohammed, sotto la guida sapiente di suor Giuseppina Bongiovanni, docente per molti anni dei corsi professionali delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Sicilia, e la supervisione generale della responsabile della Comunità, suor Nella Cutrali.
La data del 29 Gennaio 2016, scelta per l’inaugurazione, ricade nel pieno del triduo della festività di San Giovanni Bosco, a sottolineare il forte legame che unisce indissolubilmente il carisma salesiano e gli insegnamenti di don Bosco ai giovani che ancora oggi cercano nel mondo un posto dove stare, al di là delle differenze culturali e religiose.
Il laboratorio si inserisce all’interno delle attività quotidiane che i ragazzi ospiti della Comunità gestiscono, quali il laboratorio di falegnameria, quello agricolo, quello linguistico, musicale, e di panificazione.
Ma quali sono state le motivazioni per aprire al pubblico un attività sartoriale curata direttamente da questi ragazzi?
A questa domanda risponde Giuseppe Salvatore Ricceri, educatore presso la Comunità di Cammarata: “Sicuramente il desiderio di compiere sempre un passo in avanti, per essere più presenti e coinvolti nel tessuto sociale locale; la possibilità di essere utili, attraverso il proprio lavoro, alla cittadinanza che ospita la Comunità e la gratificazione personale che da ciò ne traggono i giovani da essa accolti; la consapevolezza del talento e della creatività che contraddistinguono grandemente i giovani sarti che vi lavorano. Sarà possibile infatti commissionare su richiesta non solo lavori di correzione per capi di cui si è già in possesso, ma anche confezioni completamente nuove”.
“Si è pertanto deciso di inaugurare questo laboratorio – aggiunge ancora Giuseppe Ricceri – con un’esposizione al pubblico dei lavori fin qui realizzati, mostrandone la bellezza, l’estro e la pregiata manifattura: camicie e camicette, gonne, pantaloni e abiti interi, perfino i complementi d’arredo e altro ancora, tutti rigorosamente realizzati a mano dai nostri ragazzi”.
La valenza della mostra non sarà esclusivamente espositiva, ma evidentemente assumerà il clima della festa e della gioia di stare insieme per condividere i valori autentici e concreti della vita, così come don Bosco ancora oggi vuole e insegna.
Vincenzo Li Gregni