MUSSOMELI-Continua la mobilitazione dei cittadini mussomelesi contro la decisione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin di chiudere definitivamente il punto nascita dell’Ospedale Longo. Ed anche il Codacons, l’associazione a difesa dei consumatori, si è schierata dalla loro parte per difendere il loro diritto alla vita e alla salute. A darne comunicazione è il vice presidente regionale l’avv. Pier Luigi Cappello che “stigmatizza tale scellerata decisione” e che si impegna a portare avanti tutte le azioni necessarie a tutela dei diritti degli utenti coinvolti.
“Tale scelta non pare essere l’estemporanea conseguenza di una notte in bianco da parte del Ministro Lorenzin, bensì il frutto di un disegno risalente nel tempo e condiviso da illuminati governatori locali” ha dichiarato Cappello “Nel lontano 2013 infatti, il decreto a firma dell’allora Assessore Regionale alla Sanità Dott.ssa Borsellino, inerente l’approvazione della dotazione organica, prevedeva altresì la messa in sicurezza del punto nascita di Mussomeli, ma nulla è mai stato fatto in tal senso. Orbene, tale escamotage determina oggi la chiusura di quel punto nascita, con disagi e danni incommensurabili alla popolazione di quel già di per sé disastrato ed abbandonato territorio. Così facendo infatti, le partorienti di quel vasto comprensorio saranno costrette a riversarsi sull’ospedale di Agrigento (distante circa 45 minuti di strada statale, meglio nota come strada della morte) o, peggio ancora, su quello di Caltanissetta, raggiungibile in 60 minuti a mezzo di comodissime mulattiere. Non va infine dimenticata l’evidente ed indigeribile disparità di trattamento tra l’utenza dell’ospedale mussomelese da una parte e quella ‘fortunata’ dei punti nascita di Bronte, Licata e Cefalù, graziati dal ministro”.
“Pertanto” conclude Cappello “si chiede al Ministro Lorenzin di tornare sui propri passi ed anzi adoperarsi affinché l’Ospedale di Mussomeli venga messo nelle condizioni di svolgere la sua precipua funzione, cioè quella di garantire il sacrosanto diritto alla vita ed alla salute anche ai cittadini di quel disastrato e dimenticato lembo di territorio italiano. In mancanza, si preannunzia sin d’ora che verranno assunte tutte le azioni a tutela dei diritti degli utenti coinvolti”.
E intanto lunedì mattina si terrà il vertice con il Prefetto di Caltanissetta, promosso dalla CGIL e dalla FP-CGIL, al quale prenderanno parte i sindaci del Vallone, il direttore dell’ASP e i sindacati, per fare il punto della situazione e delineare le strategie necessarie al fine di portare avanti la lotta ed attirare l’attenzione dei massimi livelli istituzionali sulla questione. Chiamato in causa anche il presidente Mattarella al quale è stata inviata una lettera per invitarlo a visitare Mussomeli e rendersi conto in prima persona delle difficoltà che la chiusura del punto nascita comporta per i cittadini del comprensorio.
Per giovedì 14 gennaio è stata organizzata una grande manifestazione che partirà da piazza Umberto alle 10:30 e che ha come obiettivo quello di creare un fronte compatto di mobilitazione generale in cui schieramenti politici e personali, polemiche e dissapori possano esser accantonati per dare voce ad unico coro di protesta: Tutti Uniti Non Molliamo!
Flavia Fruscione