Distretto rurale di qualità dei Sicani: Villafranca Sicula

villafrancaSulle pendici del colle San Calogero a circa 60 km. da Agrigento e 370 m. sul livello del mare, sorge la piccola cittadina di Villafranca Sicula. I numerosi reperti archeologici ritrovati nella vallata sono la testimonianza di differenti insediamenti che si susseguirono nel tempo. Originariamente abitata dai Sicani, in seguito conquista di romani, arabi e normanni, la cittadina di Villafranca fu fondata nel 1499 dal principe Antonio Alliata grazie alla Licentia Populandi  ricevuta dal viceré Giovanni La Nuzza. Il territorio era stato donato al principe dal proprio fratello, il quale non avendo figli, così facendo volle mantenere la proprietà all’interno della famiglia. Una prima colonia di abitanti arrivò dal centro trapanese di Salaparuta, anch’esso eretto dagli Alliata. Si presume che il loro nome derivi dal fatto che il principe fosse solito concedere franchigie, ossia le licenze per costituire un borgo, con lo scopo di popolare il territorio. L’amministrazione e la gestione economica di Villafranca Sicula da parte della famiglia Alliata continuò fino al 1812.

Con il passare del tempo molte delle opere architettoniche commissionate dalla famiglia Alliata sono andate perdute a causa di eventi naturali, in particolare frane e terremoti.

Tra le chiese esistenti si segnala la Chiesa Madre, dedicata a Maria Santissima della Catena, commissionata dagli Alliata fu costruita tra il XVII ed il XVIII secolo, probabilmente su una chiesa preesistente, più semplice e più piccola di cui si hanno notizie sin dal 1540. Rimasta chiusa per tanti anni, in seguito ad un terremoto negli anni ‘60, nel 2008 è stata riaperta ai fedeli. In essa si custodiscono le reliquie di Sant’Eucarpio, patrono di Villafranca.

Degni di nota sono anche i murales realizzati nel 1991 dagli artisti locali Giovanni Smeraldi e Domenico Siracusa, i quali rappresentano le principali tradizioni di Villafranca. Negli anni seguenti, sotto la direzione di Smeraldi un gruppo di studenti d’arte realizzò per le vie della città le 14 stazioni della via crucis, luoghi di sosta durante le processioni pasquali.

Un alone di mistero avvolge la storia del dipinto della Madonna del Mirto, compatrona della cittadina. Intorno al quadro di autore ignoto, si narrano diverse storie, ma tutte sono accomunate dal fatto che il dipinto della Madonna ogni volta che veniva allontanato dalla pianta di mirto, dove era stato adagiato dal francescano fra Diego Ferrantelli da Burgio, fermatosi lì per riposare, riappariva misteriosamente nello stesso posto. Nel luogo dove si trovava la misteriosa pianta di mirto, intorno al 1654, fu costruita una chiesa.

Il giorno di Pasqua, dopo l’incontro tra le statue della Madonna e di Gesù risorto, si tengono le tradizionali rigattiate, ossia le danze dei simulacri di San Michele e San Giovanni, portati in spalla dai sammichilara e dai sangiuannara, i devoti dei due santi.

Il territorio di Villafranca Sicula è famoso per le coltivazioni di aranci e ulivi. Negli aranceti, che caratterizzano tutta l’area intorno a Ribera, grazie al microclima ideale si sviluppa una qualità di arance che non ha eguali. Stesso discorso vale per la produzione dell’ olio d’oliva: la raccolta a mano e l’utilizzo delle tecniche di estrazione a freddo, permettono che le proprietà organolettiche del prodotto si conservino intatte.

Altre produzioni tipiche del territorio sono le pesche di qualità Montagnola e i prodotti caseari.