
CAMMARATA – Con l’addio (o arrivederci ?) di Renato Maggio, approdato al Mussomeli in Eccellenza, si è aperto ufficialmente un bel punto interrogativo in casa Kamarat: quale sarà il futuro della piccola società agrigentina? Una domanda che attualmente non trova risposta, perché è eccessivo il silenzio in casa biancoazzurra. Il mese di Giugno darà più certezze e di mezzo si valuterà la possibilità di affrontare il campionato di Promozione con una dirigenza più nutrita a livello di soci. E prima di pensare al nome del nuovo allenatore, bisognerà capire le reali intenzioni dei dirigenti che nell’ultima stagione si sono imbarcati a delle incredibili problematiche, culminate con una retrocessione clamorosa. Nessuna riunione in programma e nessun incontro: non si muove una foglia all’interno delle mura del “Salaci”.
Al silenzio assordante ha dato un pò di scossa proprio l’allenatore Maggio, che la scorsa settimana ha deciso di sposare un nuovo progetto. “Sono pronto ad aiutare il Kamarat – ha affermato l’allenatore del Mussomeli – anche se non faccio più parte dell’ambiente di Cammarata. Nel caso in cui si dovessero creare le condizioni giuste, potrei senza dubbio dare una mano d’aiuto al tecnico e alle scelte da fare, magari offrendo qualche consiglio vista la mia esperienza in queste categorie. Un aiuto, da parte mia, potrebbe arrivare anche all’interno della rosa: sempre se l’allenatore futuro lo vorrà. Io mi metto a disposizione e voglio dimostrare che Cammarata ce l’ho nel cuore e che ritrovo amici e persone che mi vogliono bene. Non dimentico gli anni migliori e quanto questa città mi ha dato calcisticamente. Mussomeli – ha precisato – è stata una scelta dettata da varie situazioni penalizzanti in casa Kamarat. Ho scelto la squadra che mi ha voluto fortemente, più delle altre”.
Ripartire: questa è la parola chiave più volte ripetuta dal tecnico Renato Maggio nelle ultime interviste. Lui riparte da una piazza diversa da Cammarata. Ed il Kamarat come potrà ripartire? “Da un gruppo di giovani – ha detto – e da una base societaria forte. Ho lasciato delle buone basi da cui potere ripartire e un campionato di Promozione potrebbe ridare stimoli ed entusiasmo ad una piazza che negli ultimi anni ha perso proprio queste componenti. Il mio successore? Impossibile parlare di allenatore se prima non si sistemino le cose all’interno della società. Ma credo che l’investitura di un tecnico giovane potrebbe essere la scelta migliore da fare. Auguro il meglio a questa piazza e penso che un giorno ritornerò. Rimango il primo tifoso del Kamarat”. Parole d’amore, anche se il suo futuro sarà lontano da Cammarata.
Giuseppe Varsalona