Sarà un omaggio alla pellicola “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore e a Tano Cimarosa a chiudere la manifestazione cinematografica “La Piazza è mia – Suoni, colori e visioni della Sicilia” in scena a Palazzo Adriano il 12 e 13 dicembre. Ultima proiezione della giornata “Lo chiamavano Zecchinetta”, il docu-film realizzato dal videomaker Nicola Palmeri dedicato all’attore, regista e sceneggiatore Tano Cimarosa, presenza costante in alcuni film di Tornatore.
Il documentario ripercorre la lunga carriera del grande attore siciliano Tano Cimarosa attraverso la voce di Gregorio Napoli e le testimonianze di Giuliano Gemma, Nino Frassica, Leo Gullotta, Tony Sperandeo, Tiziana Lodato, Gilberto Idonea, Steve Della Casa, Franco Nero e tanti altri artisti e attori amici di Tano Cimarosa. La colonna sonora è stata realizzata appositamente da Michele Segretario, tastierista della band siciliana Cordepazze.
Il lavoro di Nicola Palmeri nasce da un incontro personale con l’attore siciliano: “Conobbi Tano Cimarosa nel 2006 a Barcellona Pozzo Di Gotto. Ricordo con piacere che Tano era contentissimo che si stesse pensando ad un lavoro sulla sua vita e si mise subito a disposizione”, racconta Palmieri. “Raggiunsi Tano a casa sua a Roma: mai avevo visto un posto del genere, era come se vivesse dentro un album fotografico. Era surreale. Tutte le pareti erano ricoperte da foto di scena, foto con attori, con amici, locandine di film e poi tanti pupi, tutti realizzati da lui con materiali vari. Perfino in bagno c’erano foto e pupi. Mi raccontò tutta la sua vita, dal suo mestiere di puparo, al teatro, al cinema, al ritorno a fare i pupi per passione e passatempo”.
Portare a termine il lavoro presentava diverse difficoltà, prima fra tutte la mancanza di un finanziatore. Nonostante ciò la voglia era tanta motivata soprattutto dalle aspettative che Tano aveva riposto sul lavoro di Palmieri. Allora piano piano quando capitava di incontrare un personaggio che aveva avuto a che fare con lui Nicola lo intervistava e conservava l’intervista. Un lavoro lungo, realizzato col contagocce e con tanta passione. Tra gli intervistati c’era anche Gregorio Napoli che ha ospitato Palmeri nel suo studio a Palermo, lo stesso dove Ciprì e Maresco avevano girato alcune sequenze del loro capolavoro dedicato a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
“Lo chiamavano Zecchinetta” è “la testimonianza di un uomo, -continua Nicola – un puparo, non solo un caratterista ma anche un grande attore siciliano che ha fatto tanto cinema e che ha rappresentato la Sicilia, più di quanto si possa pensare.”