
SUTERA-In occasione del centenario della prima guerra mondiale il Museo Etnologico del Comune ha allestito una mostra, inaugurata lo scorso 9 novembre, in cui è possibile rivisitare l’itinerario di guerra nei suoi aspetti generali, nonchè attraverso quanto successo nei paesi del vallone: dalle liste dei militari partiti ai campi di prigionieri austroungarici nella regione Sicilia, dai prigionieri siciliani all’estero alle lettere dal fronte e ai diari, dai profughi arrivati in Sicilia al materiale di scavo dei campi di battaglia. Notevole importanza storica e culturale assumono le cartoline inviate dai prigionieri austroungarici alle famiglie dai campi di concentramento siciliani, così come tutta la documentazione esposta nella mostra insieme a materiale di scavo proveniente dai campi di battaglia.
Nel materiale esposto nella mostra si parla dei campi siciliani, tra i quali il più grande era, insieme a quello dell’Asinara, quello di Vittoria, in grado di ospitare nelle sue baracche fino a cinquemila prigionieri. Quel campo batteva moneta propria, spesso firmata dal comandante del campo, che servivano ai prigionieri per comprare prodotti di prima necessità solo all’interno dello stesso campo. Ai prigionieri, inoltre, veniva concesso non solo di lavorare dentro il campo ma spesso erano richiesti con insistenza dai privati nelle botteghe artigiane, soprattutto nei campi rimasti abbandonati, dove venivano anche pagati, come previsto da una convenzione internazionale che garantiva un trattamento di reciprocità tra le nazioni in guerra. La manodopera dei prigionieri serviva anche a calmierare il mercato. In questo modo anche i comuni siciliani del vallone cominciarono a chiedere manodopera. Tra questi, spicca la richiesta di cento prigionieri dal campo di Vittoria avanzata nel luglio 1916 dall’allora Sindaco di Sutera, Salvatore Castelli. Per far fronte al malcontento dei proprietari terrieri che, in vista della nuova stagione agricola, lamentavano la mancanza di lavoratori, al comune, verranno alla fine inviati solo la metà dei braccianti richiesti. Il Comune dovette accettare inoltre in anticipo tutte le condizioni: una paga di £ 0,25 l’ora, il dovere di fornire il chinino, la paglia per dormire, vitto secondo gli usi locali, legna da ardere, quanto occorreva per l’igiene, l’acqua da bere e per le pulizie, cappelli di paglia grandi, attrezzi di lavoro, mezzi di trasporto qualora il luogo di lavoro distava più di 3 km dalla residenza. La mostra per il centenario della prima guerra mondiale, allestita del museo etnologico comunale di Sutera, può essere visitata gratuitamente, previo accordo col l’ufficio turistico di Sutera.
Lucia Alongi