
BURGIO – Continua la battaglia dei Sindaci dei comuni che non hanno consegnato le reti idriche al Consorzio d’Ambito di Agrigento. Ieri (3 novembre 2014) nella sala del Consiglio Comunale di Burgio, si sono riuniti i sindaci dei comuni di Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Camastra, Cammarata, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Sant’angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, per intraprendere iniziative a seguito di una nota trasmessa a firma del Commissario Straordinario Liquidatore del Consorzio d’ambito Agrigento che impone l’applicazione dell’articolo 7 del decreto legge “Sblocca Italia” in considerazione della consegna delle reti idriche dei comuni dissidenti.
I sindaci ad unanimità hanno stilato un documento con quattro punti fondamentali sottolineando che continueranno la gestione diretta degli impianti idrici e chiedono al Presidente della Regione Sicilia e all’Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità di volere:
1.Disattendere la nota del commissario liquidatore dell’Ato;
2. Impartire opportune direttive al predetto Commissario, coerenti con la legge regionale n.2/2013
nella parte in cui prevede che “Nelle more dell’approvazione della legge…… i Comuni che non hanno consegnato gli impianti ai gestori del servizio idrico integrato, continuano la gestione diretta, atteso che l’Assemblea Regionale Siciliana sta esaminando un disegno di legge di riordino del sistema idrico; sulla quale il Presidente della Regione siciliana ha sempre coerentemente sostenuto la ripubblicizzazione del servizio idrico.
3. pone in essere ogni utile iniziativa per garantire l’osservanza dell’ articolo 14 dello Statuto Siciliano, anche valutando di impugnare l’articolo 7 del decreto legge “sblocca Italia” ai sensi dell’ articolo 134 della
Costituzione;
4. affermare la volontà di mantenere in capo ai Comuni la gestione delle reti idriche, in pieno rispetto dei risultati del referendum del 12 e 13 giugno 2011.