
CAMMARATA – La voce degli studenti del Liceo Scientifico Madre Teresa di Calcutta torna a farsi sentire, oggi (24 Ottobre 2014) con la partecipazione ad uno sciopero indetto contro l’idea della “Buona Scuola” promossa dal ministro della pubblica istruzione Stefania Giannini che presenta un insieme di propositi che si traducono nella realtà, in tagli ai finanziamenti di ogni scuola.
Il mese di ottobre ha dato l’avvio ad una carrellata di scioperi e manifestazioni che fondano le radici sulla critica alla legge di stabilità proposta da Renzi. Essa, nata come una riforma di natura economica, cela aspetti prettamente politici e presenta gravi tagli ai FFO delle università che, insieme ad ingenti riduzioni dei fondi regionali, gravano rovinosamente sul diritto allo studio. Le scuole, quindi, non riceveranno fondi diretti sui quali impostare una programmazione, ma dovranno integrare le attività attraverso i finanziamenti provenienti dai contributi delle famiglie o da quelli di enti privati. Vengono,inoltre, azzerati i fondi della legge 440/97, importantissima perché da queste somme derivano le opportunità progettuali e l’offerta formativa di ogni scuola, a favore della creazione di un altro fondo, ovvero quello sulla “Buona Scuola”. Questa scelta di fatto annulla l’idea di autonomia scolastica.
Negli ultimi anni, infatti, la contribuzione volontaria delle famiglia è aumentata in modo esponenziale, raggiungendo il 33% sul bilancio totale delle scuole.
La parola chiave, attorno a cui gli studenti vogliono incentrare le motivazioni dello sciopero, è quindi autonomia. L’autonomia a cui si fa riferimento non puo’ realizzarsi senza fondi o risorse finanziarie adeguate che favorirebbero ,invece, la promozione di un’offerta formativa più completa. Solo allora la scuola autonoma diventerebbe un ‘ottima risposta all’analfabetizzazione, all’abbandono dell’interesse scolastico. Negli ultimi anni si sta sempre più diffondendo un’immagine della scuola chiusa alle attività, agli approfondimenti pomeridiani, ai corsi extracurriculari. Secondo L’UNS ( Unione degli studenti) si trovano a stento anche i fondi per l’organizzazione di corsi di recupero. L’autonomia scolastica va , quindi, vista come capacità di autopromuovere la stessa scuola, con le sue attività intrinseche, che non fanno, quindi, riferimento a risorse private. Un provvedimento economico non può intaccare un’istituzione culturale, statale.
Come dichiara con forza ed efficacia Alberto Irone , portavoce dell’Unione degli studenti
‘Vogliamo un Paese che metta al centro la forza propulsiva dei giovani studenti, perché la Grande Bellezza siamo noi e vogliamo dimostrarlo.’
COMUNICATO STAMPA DEGLI STUDENTI