Villalba, progetto “Dieta Mediterranea”: esteso all’intero Istituto Comprensivo

VILLALBA. VALLELUNGA. MARIANOPOLI. Educare alla cura di sé promuovendo l’adozione di una sana alimentazione e una pratica costante dell’attività fisica. Questi gli obiettivi principali del progetto di educazione alimentare “Dieta Maediterranea” avviato a Villalba, per il terzo anno consecutivo, ed esteso da quest’anno anche ai comuni di Vallelunga Pratameno e Marianopoli. Il progetto è realizzato dall’Unità Operativa per l’Educazione alla Salute Aziendale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta in collaborazione con i Comuni di Villalba, Vallelunga e Marianopoli e con la Dirigenza Scolastica dell’Istituto Comprensivo di cui gli stessi fanno parte.
L’8 maggio si è svolta nei locali dell’Istituto una riunione preliminare nella quale i tre Assessori alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Concetta Territo, M.Antonietta Vullo e Rosamaria Izzo hanno approvato il programma di massima presentato dall’ U.O.E.S.A. alle scuole e alle comunità locali.
Gli ambiti di intervento e l’individuazione di risorse utili operanti nel territorio sono stati definiti nel corso dell’intervista di gruppo condotta dal Dr. Giuseppe Lombardo (Psicologo e responsabile dell’UOESA) e dal Dr. Gaetano La Rocca (Dirigente Vet. dell’U.O.) e rivolta ai tre Assessori, che si è svolta il 30 maggio presso i locali dell’Istituto a Marianopoli.
La partecipazione, il coinvolgimento e la responsabilizzazione di vari soggetti “portatori d’interesse” saranno le linee guida che accompagneranno la modalità d’intervento “multicomponente” adottata: partendo dall’idea di fondo che ciascun comportamento rilevante per la salute è motivato da vari fattori, sarà necessaria un’azione orientata su diversi livelli, informativo, educativo, ma anche sociale e comunitario. Un lavoro che, in corso d’opera, sarà integrato da successive definizioni che verranno inserite in risposta a problemi e bisogni reali rilevati.
I dati forniti dagli organizzatori confermano come la necessità d’intervento sia sempre più essenziale. E’ stato rilevato infatti che il 23,5% dei bambini è in sovrappeso e il 15,4% obeso, il 9% dei bambini non consuma frutta o la consuma meno di una volta a settimana, il 18% non consuma la verdura o la consuma meno di una volta a settimana, il 19% è risultato non attivo fisicamente, il 38% dei trascorre 3-4 ore davanti a TV e videogiochi e l’8% più di 5 ore al giorno. Attraverso, dunque, il contributo unitario di scuola, esperti, comuni, sarà possibile intervenire non solo nelle abitudini alimentari degli alunni, ma nell’intero contesto della comunità locale in modo tale che acquisisca caratteristiche tali da influenzare positivamente lo stile di vita dell’intera popolazione.

Flavia Fruscione