
MUSSOMELI – Con una nota stampa il Comitato di Occupazione Permanente e le Organizzazioni Sindacali intervengono in merito a quanto emerso dall’incontro con la VI Commissione Sanità tenutosi a Mussomeli il 27 gennaio scorso.
Di seguito il testo integrale.
“Abbiamo vissuto con orgoglio la straordinaria partecipazione dei sindaci, presidenti del consiglio, clero e tessuto sociale dei 16 comuni che afferiscono al P.O.” Longo” di Mussomeli segno concreto ed indelebile di un problema divenuto sociale e vissuto con quotidiana trepidazione. Prendiamo atto della volontà della quasi totalità dei membri della VI Commissione Sanità di salvaguardare l’attuale dotazione strutturale del nosocomio mussomelese richiedendo a gran voce l’attuazione del decreto Russo del 2010 che prevede 82 posti letto complessivi rispetto ai 54 attuali, anche se è mancato l’interlocutore principale qual è l’Assessore Borsellino. In merito alle considerazioni del Presidente Di Giacomo ci preme sottolineare che, per quel che riguarda il Punto Nascita, nonostante il richiamo al dovere di attuare la legge nazionale per la messa sicurezza delle Ostetricie dichiarato dallo stesso deputato, ribadiamo con forza che nulla è stato fatto a tal proposito e che la deroga di cui si parla, vale per tutto il territorio regionale e non esclusivamente per Mussomeli. Soprattutto, nonostante le dichiarazioni del Commissario Straordinario dell’ASP di Caltanissetta che alla data odierna non esistono ambulanze STEN e STAM attive ed operative e soprattutto che l’UTIN di Gela è un grande progetto ma solo sulla carta, ci meravigliamo di come si possa parlare di sicurezza in un territorio quando i responsabili non hanno fatto nulla di quanto loro espressamente dettato. Riguardo poi alla proposta di attivazione dei posti letto di riabilitazione propostoci da Di Giacomo vorremmo ricordare al Presidente che la provincia di Caltanissetta è stata privata degli originari 40 posti letto assegnati ad Enna e comunque mai attivati di cui 14 al P.O. “Longo”. C’è soprattutto a tal proposito un’interrogazione in VI Commissione Sanità datata luglio 2013 fatta da questa comunità che ancora attende risposta. In merito alla criticità del reparto di Chirurgia e dell’ipotesi di riduzione posti letto e declassamento a unità semplice paventata dallo stesso presidente Di Giacomo, rispondiamo che non deve essere la popolazione a ribellarsi quando un reparto cola a picco, ma i direttori generali delle A.S.P. ed i funzionari regionali che sono pagati profumatamente per fare questo lavoro e che fino alla data odierna hanno sempre espresso parere positivo rispetto alla figura apicale della Chirurgia del “Longo”. Questo Comitato è dell’ipotesi che il professionista, figura di riferimento e responsabile in toto dell’andamento della sua unità operativa, venga immediatamente rivalutato a prescindere da scadenze burocratiche e sostituito immediatamente qualora non fosse ritenuto idoneo. Rimaniamo in attesa di risposte concrete, dall’Assessore Borsellino dalla VI Commissione Sanità e soprattutto dal Commissario Straordinario Virgilio ad una domanda posta appositamente e rimasta inevasa: “Come mai sono stati assegnati 15.000.000 € alle due strutture sanitarie convenzionate nissene per fare quello che già fanno gli ospedali di Caltanissetta, ivi incluso il P.O. Longo” di Mussomeli, e qui si è discusso solo di tagli e basta?”. I reparti di Pediatria, Medicina, e il servizio di Anestesia e Rianimazione, contrariamente a quanto descritto dal Commissario Straordinario, non sono floride di personale ed attrezzature ma vivono quotidianamente in stato di emergenza continua. Concludiamo affermando che, il mandato che le popolazioni ci hanno dato nelle varie assemblee e consigli comunali aperti è quello di non demordere e di non accontentarci solo di parole. Rispetto alla proposta di riporre “l’ascia di guerra” amichevolmente lanciata da Di Giacomo rispondiamo che, di belle parole ed altrettanto graziose intenzioni questa comunità è satura. L’occupazione dell’aula consiliare continua a permanenza fin quando non sapremo quale sarà la nuova bozza di rimodulazione del Presidio “Longo” e soprattutto come la stessa sarà votata in Commissione. Questa è la zona in cui l’incidenza tumorale rispetto alla media nazionale è più del doppio. Vogliamo quindi solo un ospedale “normale” che possa lavorare in serenità senza rincorrere continui spauracchi sia di personale che di attrezzature.”