
PRIZZI – Dopo la ristrutturazione, l’antico Castello medievale viene, per la prima volta, aperto al pubblico in occasione della mostra fotografica “Prizzi, scorci sconosciuti”, inaugurata nella notte di Natale in concomitanza con l’apertura del Presepe. La mostra, curata dagli stagisti del corso sulla fruizione del patrimonio locale, è inserita in un percorso che, nel contesto del 7° Presepe Vivente, guida il visitatore alla riscoperta di antichi scenari e mestieri.
Simbolo storico del paese, risalente probabilmente al 745 d.C., in una Sicilia segnata dal dominio bizantino, il Castello di Prizzi sorge come fortificazione contro gli attacchi delle milizie saracene che riuscirono ad occupare il territorio soltanto intorno all’800 d.C. Come riportato dal Professore Carmelo Fucarino, nella sua ricostruzione storica di Prizzi dalle origini fino al Novecento, la presenza di castelli e opere di fortificazione, diffusi per tutta la Sicilia, anteriori alla conquista dei Saraceni, si spiega con la necessità di difendere il territorio dalle devastazioni imminenti. Anche se in modo frammentato, a causa della scarsa letteratura in merito, si ha infatti notizia di un sistema ben organizzato di torri di guardia per tutta la Sicilia, poste nei punti geograficamente più strategici. La Torre edificata a Prizzi, sotto ordine dell’imperatore bizantino Costantino V Capraino, fu pensata dunque come strumento di difesa e di resistenza a lunghi assedi, in attesa dell’arrivo dei rinforzi, proprio per la sua posizione strategica all’interno del territorio. Si tratta dell’unica delle tre torri rimasta dopo gli attacchi dei Saraceni da cui ha origine lo stemma del Comune di Prizzi che raffigura infatti le tre torri e un soldato saraceno di guardia.
Pensata come ecomuseo, la mostra, come lo stesso Presepe, rappresentano una vetrina per il territorio e la storia di Prizzi esibendo ambienti di vita tradizionali con lo scopo di valorizzare un patrimonio naturalistico e storico-artistico spesso trascurato dalla stessa comunità locale. L’idea è di fare in modo che sia la stessa comunità a prendersi cura e a valorizzare e sfruttare le proprie risorse, intervenendo direttamente sullo spazio comune e mettendo a disposizione le proprie abilità e conoscenze per l’intera comunità. È quello che è attualmente in corso nel microcosmo del Presepe Vivente: una popolazione coinvolta nella condivisione di conoscenze, oggetti della vita quotidiana, testimonianze orali della tradizione, antiche canzoni ma anche di ambienti di vita e di un paesaggio che appartiene a tutti.
La mostra fotografica, situata nella saletta adiacente alla Torre, è pensata per cogliere particolari a volte ignorati, splendidi dettagli che difficilmente l’osservatore si ferma ad ammirare. Attraverso le venti fotografie scattate dagli stagisti, è possibile posare l’occhio su quei dettagli che spesso non vediamo nemmeno, travolti dalla frenesia della vita quotidiana. Si tratta di quegli “scorci sconosciuti” che nessuno, fuori dal paese, conosce. «La mostra, nel contesto del Presepe, nasce per stimolare l’incremento del turismo a Prizzi, al di là della mostra o del Presepe. L’iniziativa ha lo scopo di mostrare le tradizioni del nostro paese, dei luoghi che nessuno conosce e che vale la pena visitare», spiega l’Assessore al Turismo e allo Spettacolo, Anna Lia Leone. A tal proposito, un video mostra le tradizioni e gli splendidi paesaggi del paese, coinvolgendo il visitatore nell’aria festosa e travolgente delle feste popolari, dal ballo dei diavoli a Pasqua alla festa del SS. Crocifisso e alla fiera in settembre. Ma non finisce qui. Un ventunesimo “scorcio sconosciuto” attende il visitatore in cima alla Torre, ad un’altezza di circa 1050 metri: un ampio e incontaminato panorama naturalistico rapisce lo sguardo dello spettatore che può ammirare davanti a sé un orizzonte che va dall’Etna al mare di Sciacca. Come osservato dall’Assessore Leone, si tratta di uno scorcio del tutto inedito che nessuno ha mai visto dopo il crollo della Torre. Furono probabilmente i bizantini gli ultimi a godere di quel vasto panorama.
L’apertura della saletta e della Torre al pubblico è un passo importante nel progetto di valorizzazione del territorio avviato e l’intento è di far conoscere gli “scorci sconosciuti” di Prizzi in mostra itinerante e, allo stesso tempo, usare la saletta adiacente alla Torre per progetti futuri.
Giusi Francaviglia