Saldi invernali. In Sicilia al via domani allo shopping scontato

saldi_invernali2SICILIA – Ad aprire la corsa ai saldi invernali 2013-2014 è stata ieri la Campania, anche se in Sardegna i prezzi ribassati erano già iniziati il 6 dicembre scorso. In Sicilia bisognerà attendere fino a domani, quando la stagione dello shopping scontato coinvolgerà tutto lo Stivale, seppure  con date diverse di conclusione. I siciliani avranno tempo fino al 15 marzo alla ricerca del loro affare.

LA POSIZIONE DI FEDERCONSUMATORI – Secondo quanto rilevato dall’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori), in base sull’analisi del proprio campione dislocato in tutto il territorio nazionale (sia nelle piccole che nelle grandi città), il numero delle famiglie propense ad acquistare a saldo sarà pari ad appena il 36%-37% (circa 8,9 milioni di famiglie). Anche la spesa media risulterà ridotta: solo 194 euro a famiglia, il -11,3 % rispetto allo scorso anno. Il giro di affari complessivo sarà, quindi, di appena 1,73 miliardi di Euro.
“Un andamento estremamente negativo che sottolinea, ancora una volta, la necessità di agire urgentemente per un rilancio del potere di acquisto delle famiglie e dell’intera economia, avviando una nuova fase di sviluppo per il Paese che punti sulla detassazione per le famiglie a reddito fisso e sulla ripresa degli investimenti per la ricerca e l’innovazione.” – dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti.
Per i pochi che si apprestano ad approfittare dei saldi, in ogni caso, ecco i consigli di Federconsumatori ed Adusbef per evitare di incorrere in truffe e finte promozioni:
1. Verificare prima della partenza dei saldi, il prezzo pieno del prodotto che si intende comperare, se possibile, fotografandolo con il telefono cellulare per avere una testimonianza certa. Solo in questo modo sarà possibile valutare la reale convenienza dello sconto;
2. Non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, ma è bene confrontate i prezzi di diversi negozi, orientandosi sempre verso beni o prodotti che vi servono veramente;
3.  Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non vi consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%;
4.  I prodotti venduti a saldo devono essere di fine stagione, ma dell’anno in corso, e non delle stagioni passate! La merce di risulta o di magazzino non può essere mescolata con i prodotti in saldo, ma dovrà essere venduta separatamente;
5. Occhio al cartellino! Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto;
6.  Non esiste l’obbligo di far provare i capi, ciò è a discrezione del negoziante. Il nostro consiglio è, comunque, quello di diffidare nel caso di capi di abbigliamento che si possono solo guardare ma non provare;
7. I commercianti in possesso del POS hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat;
8.  Conservate sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non “conforme”, in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato;
9. Problemi o “bufale” devono essere subito denunciate ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad una Associazione dei Consumatori.
10.Per non eccedere con le spese, in ogni caso, stabilite sempre un budget massimo per i vostri acquisti.

LA POSIZIONE DI CONFCOMMERCIO – Secondo Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2014, spenderà 340 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore.
“Tutta la stagione autunno-inverno ha reso ancora evidente una situazione grave per i consumi, stante la ormai cronica difficoltà in cui versano i due motori capaci di muoverli: un reddito disponibile reale tornato ai livelli di 27 anni fa ed un sentimento negativo che vede ben il 66% degli italiani sfiduciati. Penso però – afferma Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio – che prima o poi si dovrà assistere ad un’inversione di tendenza della spesa delle famiglie ed auspico che ciò possa coincidere proprio in occasione dell’avvio di questi saldi. Questa aspettativa meno pessimistica, nasce anche dal fatto che i consumatori tornerebbero volentieri al negozio  sotto casa, prediligendo il binomio qualità-prezzo del dettaglio plurimarca di qualità”.
Ecco le regole base per un corretto acquisto in saldo secondo Confcommercio:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.