MUSSOMELI – Confiscati a un 55enne mussomelese beni per un valore di oltre 3 milioni di euro.
A eseguire l’operazione i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caltanissetta appartenenti al G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata), che hanno posto sotto sequestro terreni edificabili e fabbricati siti a Mussomeli, autovetture, polizze assicurative, conti e disponibilità finanziarie, nonché le quote societarie di due aziende commerciali ubicate a Mussomeli e Palermo.
La confisca definitiva, disposta dalla Corte di Appello di Caltanissetta – Seconda Sezione Penale, è arrivata dopo che nel 2006 era stato emesso dal Tribunale di Caltanissetta (Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione) apposito decreto di sequestro nei confronti dell’uomo condannato, con sentenza passata in giudicato, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Nel 2001, difatti, il mussomelese era stato arrestato per associazione mafiosa, e dalle indagini condotte dagli investigatori era emerso il suo status di uomo d’onore nella gestione e nella fornitura di appalti pubblici.
Così, nel 2002, il G.U.P. presso il Tribunale di Caltanissetta aveva emesso nei suoi confronti una condanna a quattro anni di reclusione.
“Sono stati necessari complessi accertamenti economico-patrimoniali per far emergere una netta sproporzione fra il patrimonio individuato, riconducibile allo stesso, e le reali disponibilità economico-finanziarie sue e del proprio nucleo familiare. – affermano gli inquirenti – L’intero quadro investigativo così predisposto ha consentito di provare l’origine illecita di tutti i beni a lui riconducibili. In particolare le attività economiche e i beni oggetto del sequestro odierno sono costituiti dalle quote societarie di 2 attività economiche, terreni edificabili siti in agro del Comune di Mussomeli (CL) per un’estensione complessiva di circa 4 ettari, 10 fabbricati, 1 autoveicolo, 4 rapporti bancari e 3 polizze assicurative.
L’importante risultato ottenuto dalla Guardia di Finanza nel delicato settore dell’aggressione ai patrimoni illeciti costituiti dalla criminalità organizzata, – concludono – concretizza ulteriormente la strategia che vede il Corpo quotidianamente impegnato ad individuare e segnalare all’Autorità Giudiziaria i capitali direttamente ed indirettamente riconducibili ad esponenti di “cosa nostra”.
Dall’inizio dell’anno, infatti, il G.I.C.O. di Caltanissetta ha inoltrato alla locale Magistratura proposte di sequestro beni per circa 12 milioni di euro, sottoposto a sequestro beni per circa 18 milioni di euro ed eseguito la confisca di beni per circa 1,2 milioni di euro.”