
MUSSOMELI – Con una lettera al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta il segretario provinciale Nursind Osvaldo Barba (nella foto) interviene nuovamente a difesa dei 40 posti letto di riabilitazione “scippati” all’ASP di Caltanissetta.
“Gentilissimo Presidente Crocetta, – scrive il sindacalista – mi permetto di metterla al corrente di quello che sta accadendo nella provincia di Caltanissetta. Abbiamo ripetutamente ed insistentemente chiesto che fossero restituiti i 40 posti letto di riabilitazione, che con decreto a firma dell’ex assessore Russo, sono stati “scippati” all’ASP di Caltanissetta ed affidati al C.R.I.M. di Pergusa, centro che dopo 60 anni e come documentato da rassegna stampa a iosa, non è mai stato ultimato e nel quale sono stati spesi svariati milioni di euro. Anche dopo l’esito dell’audizione in VI° Commissione Sanità dello scorso 22 maggio, da noi fortemente voluta ed alla quale era presente per l’Assessorato alla Salute il dott. Piscitello, era stato ribadito l’indispensabilità di restituire o attivare che dir si voglia ,quei posti letto indispensabili per la rimodulazione ospedaliera nissena. Ma ad oggi nulla. Esistono forse motivi ostativi che rendono impossibile l’attuazione di tale decreto? Eppure nell’ambito della stessa riunione, il Commissario Straordinario dell’ASP di Caltanissetta aveva ribadito che, anche se fossero stati ipoteticamente attivati i 40 posti letto, saremmo comunque al di sotto dei minimi assistenziali previsti dalla riforma Balduzzi. Ci sembra quasi paradossale, oltre che mortificante, assistere quasi settimanalmente all’attivazione di omologhe unità operative in strutture private accreditate dove, tralaltro, afferiscono i pazienti provenienti da strutture pubbliche che necessitano di riabilitazione. Mi rivolgo a Lei perché le strade percorribili nel rispetto dei ruoli e delle istituzioni, sono già state “calpestate” ma senza successo. Ragion per cui, – conclude – chiedo a Lei che ha fatto e continua a fare della legalità e della trasparenza il suo leitmotiv un intervento urgente per risolvere questa impasse che attualmente rende non molto agevole, a chi di competenza, quella rimodulazione di cui tanto si parla ma che poi, nella concretezza, diventa impraticabile per la mancanza reale degli strumenti.”