
Il Comitato Promotore dei Referendum “Referendum Giustizia Giusta” ha trasmesso alla segreteria del Comune di Cammarata i moduli per la raccolta delle firme per l’abrogazione di alcune disposizioni legislative. Si tratta di 12 quesiti proposti su iniziativa del Partito Radicale. I cittadini interessati possono recarsi presso l’URP sito nel Palazzo Trajna per la sottoscrizione.
Quì di seguito in dettaglio i quesiti referendari spiegati dal comitato propositore:
Quesiti 1-2 – Per la responsabilità civile dei magistrati
Perché non si ripetano più casi come quelli di Enzo Tortora: processi-mostro al termine dei quali i responsabili non pagano mai, perché in tempi rapidi il cittadino possa ottenere il giusto risarcimento per danni e per le ingiustizie patite.
Con questi due quesiti si intende rendere più agevole per il cittadino l’esercizio dell’azione civile risarcitoria (indiretta) nei confronti dei magistrati, e ciò anche per i danni da questi cagionati nell’attività di interpretazione delle norme di diritto o nella valutazione dei fatti e delle prove.
Quesito referendario 3 – Per il rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo
Perché centinaia di magistrati dislocati nei vertici della Pubblica Amministrazione tornino alle loro funzioni originarie, così da smaltire l’enorme quantità di processi che si sono cumulati, destinati inesorabilmente a diventare carta straccia per prescrizione.
Il modello processuale del Giusto Processo imposto dall’art. 111 della Costituzione e proprio di ogni democrazia liberale, non può realizzarsi senza un giudice “terzo”, ossia realmente equidistante tra il Pubblico Ministero e il difensore.
Quesito referendario 4 – Contro l’abuso della custodia cautelare
Perché attualmente migliaia di cittadini vengono arrestati, e restano in carcere in attesa di processo per mesi, in condizioni incivili. Perché il carcere preventivo, cioé prima della sentenza di condanna, si applichi solo per reati gravi.
Lo strumento della custodia cautelare in carcere ha subìto una radicale trasformazione: da istituto con funzione prettamente cautelare, a vera e propria forma anticipatoria della pena con evidente violazione del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza. Con questo referendum si intende quindi limitare la possibilità di ricorrere al carcere prima di una sentenza definitiva.
Quesito referendario 5 – Per l’abolizione dell’ergastolo
Perché vogliamo sia applicatala Costituzione. La detenzione deve avere, come finalità la rieducazione del condannato: è un principio di civiltà giuridica in clamorosa contraddizione con il carcere a vita e il “fine pena mai”.
Abolire il carcere a vita significa superare il concetto di pena come vendetta sociale. In molti Paesi europei, e non solo europei, l’ergastolo non è previsto neppure come ipotesi. Quello che deve essere chiaro, al di là delle opinioni politiche e personali, è che la nostra Costituzione afferma che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato. E il ‘fine pena mai’ è incompatibile con questo principio costituzionale.
Quesito referendario 6 – Per la separazione delle carriere dei magistrati
Perché è un diritto del cittadino essere giudicato, come avviene in tutte le democrazie occidentali, da un “giudice terzo”, obiettivo e imparziale. Obiettività e imparzialità che si ottiene, come diceva Giovanni Falcone, solo separando le carriere del Pubblico Ministero e del Giudice.
Il modello processuale del Giusto Processo imposto dall’art. 111 della Costituzione e proprio di ogni democrazia liberale, non può realizzarsi senza un giudice “terzo”, ossia realmente equidistante tra il Pubblico Ministero e il difensore.
Quesito referendario 7 – Divorzio Breve
Per eliminare l’obbligo dei tre anni di separazione prima del divorzio.
Quesito referendario 8 – Droghe
Per abolire la pena detentiva per fatti di lieve entità.
Quesito referendario 9 – Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
Quesito referendario 10 – Otto per mille
Per lasciare allo Stato la quota di 8 per mille di chi non esercita l’opzione.
Quesiti referendari 11-12 – Lavoro e immigrazione
Per l’abrogazione del reato di clandestinità e modificare quelle norme discriminatorie che comportano la perdita del permesso di soggiorno per quegli immigrati che perdono il lavoro.