
CAMPOFRANCO – Un angelo caduto dal cielo. Questo rappresenta per i tifosi giallorossi, Sonny D’Angelo, il diciassettenne centrocampista dell’Atletico che domenica scorsa, contro il Gr Valdiano, ha regalato ai supportes nisseni l’ennesimo urlo di gioia.
Il ragazzo umile e pacato, incredulo e commosso a fine gara, a cui non si può rimproverare nulla. Neanche il fatto di non essere ancora convinto, di averla davvero fatta grossa. Di aver continuato a far vivere “sonny d’oro”, come qualcuno scherza, al caldo popolo campofranchese.
Il popolo campofranchese. Questa “massa” di sportivi che ha praticamente travolto e stravolto con la propria fede Monte San Giacomo e i suoi abitanti.
Gli autoctoni del piccolo paesino salernitano si sono, a dir poco impressionati, alla vista di così tanta gente, circa 400. Qualcuno di loro nella confusione di realizzare chi realmente fosse questo “agglomerato”, per un attimo si sarà chiesto, “Come mai quest’anno la festa della Madonna del Cerri sta richiamando tutte queste persone?”.
In realtà però, quella gente venuta da così lontano aveva uno scopo ben preciso e lo si poteva facilmente intuire da come si presentava. Sciarpe, bandiere e tutto quello che un tifo organizzato deve avere. A poco dunque, interessava la festa pagano-religiosa sangiacomese . Quella gente voleva “solo” un successo del suo Atletico, che “guarda caso” si trovava e, non di passaggio, in questo splendido territorio della Valle di Diano.
E pensare che il successo, quella gente venuta da lontano, lo desiderava davvero tanto. Così tanto, da dover abbandonare a malincuore, il proprio paesino del vallone, in un giorno importante, dove si omaggiava Rita, la santa degli impossibili.
“Con tutto il rispetto per la nostra santa, che portiamo sempre nel cuore, è stato bello oggi essere qui e aver vissuto una giornata memorabile”. Così, la pensa uno dei supporters giallorossi più accaniti, Stefano Giuliano.
“Una giornata storica e memorabile che rimarrà sempre scolpita nel mio cuore. Un ricordo indelebile. Lo porterò e lo terrò stretto sempre con me”.
Il pensiero di Stefano è certamente il pensiero di tutta la “Torcida” che ha vissuto con magia e come una favola, la trasfertissima, la più lunga della storia calcistica del Campofranco. E’ adesso? C’è addirittura chi pensa già alla finalissima per la D. Al Manfredonia, la squadra pugliese che dopo la vittoria in casa del Rende, l’ha praticamente ipotecata. Attenzione però, sempre con il Valdiano la prossima domenica c’è un retour-match assolutamente da non sottovalutare.
Flavio Nicastro