
CAMMARATA – Mistero risolto, adesso sappiamo cos’era quella macchia scura e ovale che la mattina del Venerdì Santo è comparsa sul cielo di Cammarata. Almeno quello che gli esperti sono riusciti a scoprire. Giorni dopo la pubblicazione dell’articolo sul nostro sito, abbiamo avuto contatti con il sig. Gildo Personé del Centro Italiano Studi Ufologici (C.I.S.U.) di Roma al quale abbiamo inviato il file della fotografia, perché si potesse procedere alle analisi del caso. Naturalmente questo ci ha fatto molto piacere e vi confesso che durante i giorni dell’attesa, mi sentivo come sospeso e inquieto, forse perché desideravo una conferma della mia aspettativa, viceversa non sapevo quale sarebbe stata la mia reazione ad una risposta contraria al mio desiderio.
Siamo pertanto grati al tecnico e a tutti quelli che hanno collaborato e si sono prodigati per far luce e chiarire se davvero un Ufo aveva fatto la comparsa sul cielo di Cammarata.Vi trascrivo di seguito il contenuto della comunicazione che abbiamo ricevuto dal CISU.
Questo è quanto ha scritto il nostro esperto in fotografia:
Dopo l’ analisi densitometrica della foto e il controllo del fattore di sfocatura e di mosso che presenta l’ oggetto nella parte centrale, la conclusione è che si tratta di un oggetto piuttosto piccolo, in verticale sulla piazzetta e le persone antistanti alla chiesa, che presentano gli stessi identici toni dell’ oggetto. E’ un uccello, direzione di volo da destra verso sinistra (si riconosce la coda nella forma, a destra) un altro elemento che identifica come volatile l’ oggetto è dato dal mosso delle ali, nella parte centrale, e che ha contribuito nella misinterpretazione fotografica all’ inizio della segnalazione, facendolo sembrare un oggetto discoidale con una “cupola”.
Paolo Bertotti del C.I.S.U. di Trento
Adesso posso confermare che nessuna delusione si è impossessata di me, di certo il nostro universo infinito conterrà tali e tante meraviglie che difficilmente, nell’arco di una vita riusciremo a scoprirle tutte quante, per noi forse resteranno soltanto immaginabili. Magari, se accompagnati dalla fortuna, ne conosceremo qualcuna e saremo contenti di raccontarla poi ai nostri nipoti, così come quando l’uomo pose piede per la prima volta sulla Luna. Fantastico ricordo.
Aspettando che qualcuno non terrestre ci chieda amicizia, possiamo consolarci con la bella canzone di Eugenio Finardi, scrutando il cielo nelle notti che verranno e godendoci questo magnifico regalo che è la nostra vita su questa fantastica Terra.