La fusione di Cammarata e San Giovanni Gemini alla luce dell’abolizione delle province

COMUNICATO STAMPA del Coordinamento intercomunale per il progetto di fusione di Cammarata e San Giovanni Gemini

Venerdì scorso è stata pubblicata la Legge 27 marzo 2013 n. 7 – “Norme transitorie per l’istituzione dei liberi Consorzi comunali” – con cui la Regione Siciliana abolisce le Province regionali e avvia l’istituzione delle “città metropolitane” e dei “liberi Consorzi comunali”. La fine delle Province investe da vicino e in modo pressante il futuro di Cammarata e San Giovanni Gemini. Offre, innanzitutto, una conferma dell’attualità e della validità del progetto di fusione dei due Comuni e dà un’ulteriore spinta a quanti cercano sinceramente il bene comune ed hanno a cuore il futuro e lo sviluppo del nostro territorio e dei suoi abitanti. La costituzione dei “liberi consorzi dei Comuni” e dei “Distretti” sarà l’occasione per definire il nuovo assetto degli enti locali, nella cui configurazione Cammarata e San Giovanni Gemini, stante la situazione attuale, avranno certamente un ruolo di subalternità. La prospettiva cambierebbe se i due Comuni si presentassero, al momento della formazione dei “liberi Consorzi” e dei “Distretti”, come un’unica realtà amministrativa (o in procinto di diventarla) di quasi 15.000 abitanti: il più grande Comune del circondario (anche al di là degli attuali confini provinciali) e del territorio del Monti Sicani, con l’alto valore di immagine derivante dalla fusione (la prima nell’Italia meridionale) e dalla “virtù civica” dimostrata da cittadini che hanno avuto il coraggio e la forza di FARSI GRANDI. Oggi più che mai i fatti ci incalzano per decidere se dobbiamo andare avanti e concludere le fasi che definiscono il processo della fusione (al momento la raccolta delle firme per l’indizione del Referendum), assumendoci la responsabilità dello sviluppo e del futuro di Cammarata e San Giovanni Gemini. Siamo interpellati tutti: come cittadini, come amministratori, come responsabili della politica, come persone impegnate per lo sviluppo delle nostre comunità. L’ARS avrà tempo sino al 31 dicembre 2013 per definire la riforma. Noi abbiamo il giusto tempo (e forse la grande occasione) per sostenere il progetto di fusione e DIVENTARE GRANDI!