Pediatria al “Longo”. La denuncia delle mamme: “ci hanno dato un contentino”

MUSSOMELI – “Ci hanno dato un contentino, ma nulla di certo.” Quest’affermazione di Maria Teresa Zaffuto sintetizza pienamente lo scontento delle mamme del Vallone dopo l’incontro di venerdì con il dirigente dell’ASP2 Vittorio Virgilio.
Riunitesi insieme a padri e nonni domenica pomeriggio presso la Palestra Comunale di via Madonna di Fatima, hanno fatto il punto sulla reale situazione del reparto di Pediatria dell’Ospedale Longo e sulle sue possibilità effettive di mantenimento.
Un incontro che è servito anche per organizzare meglio il nascendo Comitato, nominando referenti Rita Piazza per Mussomeli e Maria Notaro per Vallelunga. Non pochi difatti coloro che sono intervenuti dai paesi vicini, quali ad esempio Campofranco e Casteltermini. Interessanti gli interventi emersi nel corso del dibattito, che non hanno mancato di suscitare qualche scambio di battuta animato con il politico Giuseppe Territo, che sosteneva l’impegno preso per la salvaguardia del reparto dall’Assessore Lucia Borsellino durante la sua venuta, nei giorni scorsi, a Mussomeli, in contrasto invece con quanto dichiarato dal commissario Virgilio in conferenza stampa lo stesso giorno, poche ore prima. Per il manager dell’Azienda nissena l’Assessorato alla Sanità avrebbe bloccato la sua richiesta d’intervento in favore del “Longo” per mancanza di risorse. Insomma, niente soldi, niente Pediatria. Di qui la nota inviata al Ministero della Salute per andare in deroga al patto Stato/Regione che ha sancito per decreto la chiusura del Punto nascita e, di conseguenza, della Pediatria. Una nota che, ricordiamo, sarà presa in esame giovedì 21.
E, nell’attesa, le mamme del Vallone, hanno scelto di tenere alta la guardia, perché quello che vogliono non sono né rassicurazioni né promesse, ma fatti, decisioni scritte nero su bianco, prima delle elezioni, altrimenti sono già pronte a restituire in segno di protesta le tessere elettorali. E, nell’attesa, hanno già contattato la trasmissione di Striscia la Notizia per tentare di portare il caso alla ribalta nazionale.
Interessante, nel corso della riunione, la testimonianza del pediatra Mistretta, in servizio al nosocomio mussomelese per ben 30 anni, da quando fu istituito nell’aprile del 1979, anno in cui si trovò ad operare insieme al dottore Curiale, prima dell’arrivo, tre anni dopo, del dottore Calafiore. Un reparto che riuscivano a gestire in tre nonostante svolgessero in contemporanea il servizio di guardia medica al Pronto Soccorso. “La Pediatria non può chiudere. – ha affermato – Anzi, il reparto deve essere ripristinato così com’era. Con tre unità operative si è in grado di farla funzionare correttamente, assicurando anche l’assistenza neonatale in caso di parto.”
E che la Pediatria non può essere cancellata come se nulla fosse, nonostante fino a ieri mattina il servizio è stato assicurato solo grazie alla disponibilità del primario del Sant’Elia, lo dimostra la vicenda raccontata dalla signora Loredana Gaeta, insegnante di Vallelunga, che in questi giorni ha dovuto ricoverare d’urgenza il figlio. “Siamo stati in ambulanza con i minuti contati. – Mio figlio a Caltanissetta non sarebbe mai arrivato.” Il marito, Giuseppe Scibetta, avvocato, si è detto disponibile ad assistere il Comitato in questa loro battaglia se mai si decidesse di ricorrere per vie legali.
Al momento, comunque, la situazione è quella descritta da Francesco Amico: un’assistenza continua non garantita. E la preoccupazione più grande è quella avanzata dall’infermiere Vincenzo Bellanca: la trasformazione della Pediatria da reparto in ambulatorio, con pediatri reperibili durante le ore notturne e trasferimenti in altre strutture in caso di ricoveri. Detto altrimenti, la salute dei bambini del Vallone e dell’intero circondariato sempre sul filo del rasoio.
Intanto, il Comitato ha aperto su facebook la pagina “La pediatria è nostra e non si tocca!!!!!!” per cercare di coinvolgere quante più persone possibili in questa loro battaglia.