È ormai noto che in Italia sono molte le persone – giovani e famiglie – che decidono di emigrare di regione in regione o all’estero per motivi di carattere lavorativo.
Con “zaino in spalla” ci si allontana dunque da casa e famiglia spinti dalla speranza di trovare qualcosa di meglio ma dilaniati da un conflitto tra ragione e sentimento.
Sono proprio queste le due entità che si contrappongono l’una all’altra; la ragione e il sentimento.
La prima solitamente ci spinge a partire per cercare nuove possibilità ovunque esse si trovino e poter trarre da queste occasioni il meglio per la nostra carriera.
Contrariamente, il sentimento, ci tiene legati ai luoghi e alle persone a noi care portandoci a riflettere se sia davvero giusto lasciare tutto e patire la lontananza solo per un’esperienza lavorativa.
Chiunque debba scegliere cosa fare del proprio futuro si trova a riflettere proprio su questi due punti essendo consapevole che non vi è una scelta giusta o sbagliata.
Partendo da queste congetture possiamo analizzare la situazione in cui si trovano molti abitanti – soprattutto giovani – di San Giovanni Gemini e Cammarata.
L’esempio più tangibile di questa situazione è quello di molti ragazzi che, dopo essersi diplomati, hanno deciso di proseguire gli studi in altre regioni perché considerano le università più valide e pensano che sia più facile trovare un posto di lavoro.
I due paesi si sono così spopolati sempre di più riducendosi ad esser considerati solo più ricoveri per anziani.
Questo pensiero è generato anche dalla sfiducia che i giovani nutrono nei confronti della classe dirigente che non si mostra interessata a creare o promuovere progetti per cercare di avviare un rinnovamento.
Sicuramente le cause di tutto questo sono da ricercare anche nella situazione in cui grava l’intera Italia ma ognuno nel suo piccolo potrebbe comunque cercare di attivarsi per il miglioramento del luogo in cui vive.
Riflettete attentamente viene naturale porsi la domanda:
Se la gente invece di affrontare i problemi preferisce scappare, la situazione rimarrà sempre la stessa, anzi potrà solo peggiorare e non sarà mai possibile impegnarsi per dare una svolta a questa situazione di stallo che ci attanaglia.
Invece di andar via – scelta che forse viene considerata più semplice – bisognerebbe trovare o creare le condizioni ottimali per poter avere molteplici sbocchi lavorativi.
Così si potrebbero ottenere due vantaggi; la situazione in cui versano questi due paesi migliorerebbe notevolmente e nessuno sarebbe costretto a sacrificare gli affetti e la famiglia.
È vero, questa è una scelta più difficile e ardua ma si sa che bisogna essere forti, determinati e disposti a lottare per ottenere ciò che si vuole.
Rosalia Panepinto