SANTO STEFANO QUISQUINA – Presto i prodotti caseari di Santo Stefano Quisquina potranno fregiarsi di un prestigioso titolo, che ne garantisce l’unicità rispetto a qualsiasi altro prodotto realizzato al di fuori dei confini comunali: si tratta del marchio De.Co. – denominazione comunale. Il Comune di Santo Stefano ha infatti avviato l’iter amministrativo che porterà all’adozione del marchio De.Co. per alcuni dei prodotti realizzati nel comprensorio, ovvero ricotta, formaggio e agnello.
La Denominazione Comunale costituisce una sorta di carta d’identità del prodotto, appartenente al comparto enogastronomico o artigianale, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un determinato prodotto al luogo storico di origine. Sono proprio i confini comunali che definiscono questi prodotti, “ciò che è dentro è De.Co., ciò che è oltre i confini comunali, non lo è”.
È il Sindaco stesso, a conclusione dell’iter amministrativo e dopo attente analisi e indagini in loco da parte di esperti, che con certificato notarile certifica il luogo di nascita e di crescita di un prodotto che ha un forte e significativo valore identitario per una comunità.
Per questa ragione, nei giorni tra il 4 e l’8 febbraio prossimo, sarà presente a Santo Stefano Quisquina Riccardo Lagorio, promotore della De.Co. e maggior esperto italiano di produzioni di origine comunale. Durante la sua permanenza nel paese montano, dovrà individuare i prodotti che meglio rappresentano il territorio stesso, dopo accurate analisi e indagini sul campo. Saranno quindi coinvolti gli allevatori e i produttori della zona, che rappresentano i veri ambasciatori del nostro territorio.
L’assessore alle Attività Produttive Adriana Liseo Fodaro in merito all’iniziativa ha dichiarato: «La De.Co. è un ottimo strumento per valorizzare il nostro territorio. L’obbiettivo principale è quello di salvaguardare e valorizzare le tecniche di lavorazione e produzione tradizionale e nello stesso tempo attuare una serie di iniziative volte alla crescita sia del flusso turistico che alla vendita e commercializzazione del prodotto stesso.»
Valentina Maniscalco
