La minoranza ribatte al sindaco Calà. “Lasci ai mussomelesi le vicende del loro paese”

MUSSOMELI – Per i consiglieri dei gruppi Cantiere Popolare, U.D.C., Noi Mussomeli e PDL, le due ore di conferenza stampa di ieri del sindaco Salvatore Calà e della sua giunta avrebbero potuto essere trascorse diversamente.
“Avrebbe potuto dedicare quel tempo ai tanti problemi di Mussomeli!” – affermano all’unisono Pasquale Mistretta, Mario D’Amico, Domenico Montagnino, Antonello Morreale, Salvuccio Alessi, Salvatore Diliberto e Totuccio Navarra.
Una conferenza dunque “elefantiaca e vuota”, come l’hanno definita, per “sparlare di fatti già conosciuti ai quali non ha saputo aggiungere alcuna novità.”
Di qui la decisione di prendere carta e penna e ribattere punto per punto alle sue dichiarazioni, per “ricordargli i fatti e non accendere inutili polemiche”.

ANTIQUARIUM – “Noi consiglieri di minoranza abbiamo appreso dalla viva voce del Sindaco, un pomeriggio dei primi di dicembre, che il 22/12/2012 sarebbe stato inaugurato l’Antiquarium alla presenza del neo eletto Governatore della Sicilia Rosario Crocetta.
Il sindaco ci manifestò la sua preoccupazione per portare a termine gli adempimenti necessari per l’apertura in così poco tempo ma che non ci si poteva esimere dal realizzare ciò in quanto vi erano forti pressioni palermitane in merito.
Aggiunse che ovviamente l’inaugurazione dell’Antiquarium non coincideva con l’apertura al pubblico dello stesso, in quanto sia i costi di gestione che il reperimento del personale necessario, che le agibilità rilasciate in via provvisoria non lo consentivano, e che quindi dopo l’inaugurazione, al momento, si sarebbe dovuto richiudere.
Non sono quindi parole nostre ma una sua semplice comunicazione.
Su questo noi non abbiamo aperto nessuna polemica, tantomeno abbiamo attaccato la sua amministrazione, anzi volevamo solamente approfittare della presenza del Presidente della Regione per sottoporre a lui le difficoltà di gestione della struttura ed affidare alla sua sensibilità e disponibilità l’eventuale valutazione circa la regionalizzazione dell’Antiquarium, per renderlo effettivamente fruibile, senza costi a carico del Comune e con l’invito a fare quanto possibile per fare rientrare a Mussomeli i reperti più preziosi che si trovano sparsi in altri musei, per fare dell’Antiquarium di Palazzo Sgadari un museo di eccellenza.
Per dare risalto a questa richiesta di comune accordo tutti i gruppi consiliari di minoranza decidemmo di non partecipare alla serata di inaugurazione di un museo che l’indomani andava chiuso.
Vorremmo sapere dal Sindaco dove sta la polemica se non nell’esserci sostituiti a Lui  ed al suo partito nel rivolgerci al Presidente della Regione per darci una mano a trovare una soluzione definitiva nella gestione dell’Antiquarium!
I dubbi sul mantenimento dell’apertura dell’Antiquarium continua ad alimentarli solamente lui con le sue dichiarazioni contraddittorie, annuncia una apertura giornaliera di sole due ore al giorno, quindi una finta apertura, garantisce la presenza di proprio personale e poi si dice preoccupato perché da lunedì rischia di sospendere personale precario che metterebbe in crisi alcuni importanti servizi comunali, non garantisce riscaldamento della struttura per non avere costi e poi ci dovrà dimostrare come garantirà la salute dei dipendenti all’interno di una struttura freddissima, insomma vediamo un sindaco molto confuso.
Quanto alle sue reazioni scomposte sull’aspetto relativo alle “ sistemazioni eccellenti “, ci sembrano le reazioni di chi si sente toccato in un nervo scoperto, perché ribadiamo solamente che in paese una serie di voci in larga misura provenienti dal mondo del precariato, sia di stanza comunale e che di altre strutture locali, non potendo esporsi più di tanto ci hanno informato circa sospette qualificazioni in atto di amici e parenti di amministratori in carica, in ambito di gestione di beni culturali, avanzando preoccupazioni che qualcuno stesse in qualche modo ipotecando future collocazioni lavorative con destinazione Antiquarium.
Noi quindi siamo stati solamente il megafono con il quale alcuni precari hanno voluto manifestare le loro preoccupazioni, considerato che hanno sempre visto come una soluzione possibile la loro stabilizzazione lavorativa nell’ambito della gestione dei beni culturali.
Dal sindaco non accettiamo lezioni di amministrazione perché sappiamo bene che questo Comune non può procedere ad alcuna assunzione, ma non siamo tanto sprovveduti da non sapere che ci possono essere altri metodi per la gestione dei beni culturali in Sicilia, quali ad esempio la partecipazione a bandi di gestione con le formule pubblico-privato o completamente privato. Noi non vogliamo alimentare alcuna cultura del sospetto ma saremo vigili, attenti ma soprattutto non faremo sconti a nessuno.”

PIANO COMMERCIALE – “Quanto alla vicenda sul Piano Commerciale purtroppo qui sfioriamo la farsa! La capacità di questo sindaco nel ribaltare in 24 ore il proprio pensiero è impressionante!
Prima esce sulla stampa trattando in malo modo i commercianti che avevano inoltrato una protesta circa una presunta illegittimità dell’atto approvato dal consiglio comunale e che a loro dire configura e garantisce degli interessi privati, contestualmente se ne lava le mani come il miglior Ponzio Pilato scaricando le responsabilità sui consiglieri comunali dimenticando in quel momento che si trattava dei suoi consiglieri comunali, in quanto quelli di minoranza avevano votato contro l’adozione dell’atto, arrivando addirittura ad aizzare i commercianti a denunciare i propri consiglieri.
Dopo 24 ore, immaginiamo a seguito di burrascose reazioni dei suoi consiglieri comunali che si sono sentiti svenduti e traditi, una marcia indietro inutile, ridicola e dannosa, smentendo ancora una volta la stampa così come fece in consiglio comunale quando il consigliere Pasquale Mistretta chiese al giornalista in aula se confermava le dichiarazioni del sindaco sulle presunte decurtazioni dei compensi degli amministratori ed il giornalista confermò le dichiarazioni rese dal sindaco che continuò a smentirle.
Quando si sente scoperto allora lancia tutti nella mischia nel tentativo di confondere le idee a chi legge dall’esterno i fatti politico-amministrativi.
E regolarmente non sapendo a chi addossare le sue responsabilità scarica il tutto sulla sua vittima preferita il presidente del consiglio.

INVITO AL SINDACO – Caro sindaco, il presidente del consiglio Mario D’Amico non ha rilasciato sull’argomento alcuna dichiarazione se non ripetendo quella rilasciata in consiglio e verbalizzata, dopo di che si è limitato a chiedere al segretario generale ed al dirigente dell’area a seguito dell’istanza presentata da alcuni cittadini se sussistono nelle osservazioni degli stessi elementi tali da permettere una rivalutazione dell’atto da parte del consiglio in autotutela, ma ad oggi non gli è pervenuta alcuna risposta scritta né a lui né ai cittadini che ai sensi della legge sulla trasparenza amministrativa, la sua amministrazione deve una risposta nei termini previsti dalla normativa e che sono regolarmente scaduti.
Caro sindaco la deve smettere di pensare che può prendere in giro chi vuole, non provi a mascherare dietro la legge Bersani sulle liberalizzazioni che riguarda le autorizzazioni amministrative,  le destinazioni delle strutture che sono un’altra cosa.
Questo glielo dimostrano anche i fatti che stanno accadendo in queste ultime ore, dove alcuni cittadini che avevano fatto richiesta quando le destinazioni dei chioschi erano diverse stanno impugnando sia dal punto di vista amministrativo che penale la delibera del consiglio comunale, sentendosi lesi nei propri diritti e non avendo potuto agire in un regime di pari opportunità con altri. Questa è la confusione che avete ingenerato altro che “emendamento presentato per eccesso di zelo da un consigliere!”
Alla fine caro sindaco la vorremmo invitare a cambiare il suo modo di fare, perché come vede non la porta lontano, anzi con questi atteggiamenti rissosi ed arroganti non fa altro che dare ragione a chi la vedeva in campagna elettorale come un “forestiero” poco rispettoso delle realtà locali, dove la dialettica politica c’è sempre stata ma è stata mantenuta nei limiti della dialettica politica non sversando nella faida personale, anche nei tempi in cui la presenza contemporanea di due deputati nazionali in piccolo comune come il nostro lo divideva in due blocchi contrapposti.
Lei deve avere rispetto di questi equilibri costruiti negli anni e che hanno garantito a Mussomeli una civile convivenza  seppur in una effervescente dialettica politica, non le permetteremo da forestiero di rovinare tutto questo, tanto quanto lei ritornerà nella sua città lascerà tutte queste ferite a chi in questo paese ci continuerà a vivere.”

CONCLUSIONI – “A questo punto ci auguriamo che le voci che circolano sul suo successore siano vere, che dopo le elezioni nazionali avremo importanti novità, che il suo successore sta studiando da sindaco osservandola da una finestra adiacente il Palazzo Comunale e che in qualche modo possiamo restituirle una serenità che ha perso restituendole la sua città di Palermo e lasciando a noi mussomelesi le vicende del nostro paese.”