Cammarata: i docenti del Liceo indignati dalle scelte politiche del ministro Profumo

CAMMARATA – I Docenti del Liceo Scientifico “Madre Teresa di Calcutta” di Cammarata esprimono grave preoccupazione, indignazione e profondo dissenso nei confronti delle scelte politiche del ministro dell’Istruzione Profumo e più in generale del Governo, che risultano in linea con quelle dei precedenti governi, perché fortemente punitive nei confronti della scuola pubblica, caratterizzate da tagli di risorse e personale, nonché da una martellante svalutazione delle professionalità della scuola e della libertà di insegnamento. I Docenti esprimono pertanto la propria contrarietà agli ulteriori tagli di risorse destinate alla scuola pubblica e alle intromissioni in materia contrattuale contenute nella spending review e nella legge sulla stabilità.

Non possiamo non sottolineare come la figura professionale dei docenti, ancora una volta, venga mortificata, in ogni ordine e grado del sistema educativo, e come essi vengano considerati spesso non in base alle loro specifiche competenze, ma in funzione delle esigenze economiche di risparmio, ignorando del tutto i bisogni concreti della scuola, di chi la frequenta e di chi vi opera e, soprattutto, non considerando che investire sulla scuola pubblica significa investire sul futuro dei nostri giovani e della nostra Nazione.

Il ddl costituisce una grave lesione della dignità e dei diritti di tutti i lavoratori, non soltanto degli insegnanti; si interviene infatti anche su una materia che dovrebbe essere regolata da contratti liberamente sottoscritti fra le parti e, senza nessuna consultazione né trattativa con le organizzazioni sindacali, si impongono dall’alto prestazioni di lavoro che non sono previste nel CCNL attualmente in vigore.

L’articolo 3 comma 42-43-44 del nuovo decreto legge prevede infatti :
1. nuovi tagli agli organici, mentre il concorso limitato a 11.000 posti e riservato ai già abilitati servirà solo ad espellere definitivamente dalla scuola i lavoratori precari;
2. il blocco sugli stipendi fino al 2015, stipendi che dal 2006 hanno perso il 25% del potere d’acquisto e che verrebbero ulteriormente ridotti dall’abolizione dell’indennità di vacanza contrattuale prevista nel ddl stabilità;
3. la monetizzazione parziale delle ferie dei lavoratori precari che potranno monetizzare soltanto un numero di giorni di ferie pari al massimo ad 11, inferiore ai 26,7 prima dell’entrata in vigore del DL 95/2012 (spending review);
4. il passaggio forzato di docenti in particolari condizioni (inidonei) nei profili ATA (personale Ausiliario, Tecnico, Amministrativo), che avrà come conseguenza il licenziamento di alcune migliaia di precari ATA che già prestano servizio nella scuola.

Non è passata la proposta di aumentare da 18 a 24 ore settimanali, a parità di retribuzione, il lavoro degli insegnanti ma  ci indigna pensare che un ministro possa svilire e mortificare il nostro lavoro ritenendolo limitato esclusivamente a quelle 18 ore, senza dunque considerare tutte le ore aggiuntive necessarie alla programmazione, correzione degli elaborati, attività di coordinamento, preparazione di lezioni ed altro.

Con la Legge di stabilità ancora una volta si tagliano fondi alla scuola pubblica, 180 milioni di euro, mentre si finanziano ben 223 milioni di euro alle scuole private.

Noi Docenti respingiamo anche il Ddl 953 (ex disegno di legge Aprea), il progetto di riforma degli organi collegiali che prevede la sostituzione del Consiglio di Istituto con un Consiglio dell’Autonomia. Il Ddl 953 restringe gli spazi di democrazia con una pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa. Questa legge prevede la creazione di un «consiglio dell’Autonomia» al posto dell’attuale Consiglio d’Istituto. Non ne farà più parte il personale non docente della scuola, al posto del quale troveremo invece “membri esterni, scelti fra le realtà culturali, sociali, produttive, professionali e dei servizi, in numero non superiore a 2 “. Così ogni scuola sarà esposta ai poteri forti presenti nel territorio. Verrà istituito un «nucleo di autovalutazione» con il compito di giudicare la “qualità” della scuola (art. 8) : ne faranno parte uno o più membri esterni, che giudicheranno in collaborazione con l’Invalsi e sulla base dei suoi quiz. L’articolo 10 prevede l’opportunità di «ricevere contributi da fondazioni finalizzati al sostegno economico delle loro attività», rimarcando che queste «possono essere soggetti sia pubblici che privati, fondazioni, associazioni di genitori o di cittadini, organizzazioni no profit (art. 10 c. 2)».

Alla luce di quanto esposto, i Docenti del Liceo “Madre Teresa di Calcutta”

DICHIARANO LA PROPRIA INDISPONIBILITA’

–          ad effettuare ore eccedenti per la sostituzione di colleghi assenti;

–          a svolgere la funzione di docente accompagnatore per visite guidate e viaggi d’istruzione;

–          a svolgere corsi di recupero;

–          a svolgere progetti extracurriculari;

–          a partecipare a corsi di formazione e perfezionamento;

–          a somministrare Prove INVALSI;

–          a tutto quanto non ritenuto obbligatorio alla funzione Docente dal CCNL .

 

Cammarata, 21 novembre 2012

I Docenti firmatari