Acqua pubblica: 15 Sindaci scrivono a Crocetta contro la privatizzazione

PALERMO – Continuano le lotte per l’acqua pubblica. Nell’ennesimo episodio di una serie che sembra tristemente infinita, i Sindaci di 15 Comuni siciliani – Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Camastra, Cammarata, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Menfi, Montevago, Palma di Montechiaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, Santo Stefano Quisquina – scrivono al neo eletto governatore regionale Rosario Crocetta, per cercare di mettere la parola fine a una vicenda che da anni occupa le cronache locali e non, a volte con tratti paradossali. Nel testo i 15 Primi Cittadini chiedono che venga revocato il decreto di commissariamento emanato dall’ormai ex Presidente della Regione Lombardo nell’agosto scorso, che imponeva la consegna degli impianti, delle reti e le risorse idriche al gestore privato Girgenti Acque. Immediata la reazione al decreto da parte dei Comuni, che hanno impugnato il provvedimento al Tar di Palermo, forti anche dell’esito del referendum del giugno 2011 e delle varie leggi che hanno dichiarato l’acqua un bene pubblico, in attesa della decisione della Camera di Consiglio, il prossimo 20 novembre. L’ennesima vicenda paradossale siciliana, che passa da un governo all’altro, rendendo la storia infinita.

Di seguito il testo integrale della lettera.

 

Illustre Presidente,

nel cogliere l’occasione per formularLe i nostri auguri per la Sua recente elezione e pur consapevoli degli Suoi innumerevoli impegni, Le rappresentiamo le richieste dei nostri territori affinché sia messa la parola fine alle gravi vicende relative alla privatizzazione del servizio idrico integrato.

I nostri Comuni, da cinque anni si oppongono strenuamente alla richiesta di consegna delle proprie risorse idriche, delle relative reti e degli impianti al gestore privato “Girgenti acque s.p.a.” attraverso pubbliche iniziative e procedimenti giudiziari e sino ad oggi la magistratura amministrativa ha sempre valutato positivamente le nostre ragioni.

Il nostro impegno, unitamente al Forum regionale per l’acqua ed i beni comuni, si è altresì concretizzato nella redazione di un disegno di legge per la ripubblicizzazione del servizio sottoscritto da quasi 150 Consigli comunali dell’intera isola. Ma sul finire della scorsa legislatura, alla fine del mese di agosto, l’Assessore regionale ai Servizi pubblici essenziali ha nuovamente disposto la nomina di commissari ad acta con il compito di sostituire le nostre amministrazioni: il relativo decreto assessoriale è stato da noi collettivamente impugnato ed il prossimo 20 novembre si terrà, innanzi alla prima sezione del Tar Palermo, la Camera di consiglio per la decisione sulla chiesta sospensione dei provvedimenti impugnati.

Auspichiamo, Onorevole Presidente, un forte segno di attenzione che riporti nell’alveo della legalità un servizio indispensabile per la vita di tutti i cittadini. Il 12 e 13 giugno dello scorso anno il 95% degli italiani ha votato SI ai due referendum per l’acqua bene comune esprimendosi in modo netto per la fuoriuscita dell’acqua da una logica di mercato e di profitto e più recentemente la Corte costituzionale ha, giustamente, bloccato i tentativi dei governi Berlusconi e Monti di vanificare il risultato referendario. Le chiediamo pertanto, anche alla luce della Sua posizione chiaramente espressa durante la campagna elettorale, di intervenire immediatamente disponendo la revoca del Decreto di commissariamento n. 1412 del 28 agosto 2012.

Nel ringraziarLa per l’attenzione porgiamo cordiali saluti ed auguri di buon lavoro.

I Sindaci

Giulio Luigi Mulé, Giovanni Panepinto, Vito Ferrantelli, Giovanni Prato, Vito Mangiapane, Salvatore Sanzeri, Salvatore Lo Dico, Michele Botta, Calogero Impastato, Rosario Bonfanti, Martino Maggio, Filippo Bartolomeo, Emilio Militello, Francesco Valenti, Stefano Leto Barone.

 

Valentina Maniscalco