
VILLALBA – Una giornata dedicata alla commemorazione dell’Eroe dei due Mondi quella che si è svolta mercoledì 8 agosto a Villaba in occasione del 150° anniversario del suo passaggio dal paese. La manifestazione si è aperta alle 19 con la sfilata del corteo composto dai bambini delle scuole, tutti rigorosamente vestiti di rosso con tanto di fazzoletto al collo, e da un cavallerizzo che interpretava Garibaldi accompagnato da un soldato, che, sulle note dell’Inno di Mameli e di altre marce eseguite dall’Associazione Musicale S.Cecilia, ha ripercorso le tappe toccate da G. nel 1862 fino alla Robba, antica dimora nobiliare dei Palmieri, dove una lapide ne ricorda il soggiorno.
A partire dalle 20,30 si è svolto presso la Biblioteca Comunale il convegno “Garibaldi a Villalba 150 anni dopo” nel quale sono intervenuti, dopo i saluti del Sindaco Plumeri e dell’Assessore Territo, il Prof. Guarino, docente presso l’Istituto Mottura di Caltanissetta, la Prof.ssa Immordino, che insieme agli alunni della classe 3^ della scuola media di Villalba, ha presentato un ipertesto sull’Epopea Garibaldina, e il Dott. Luciani, Presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi che da anni si occupa di diffondere nel mondo l’immagine e le gesta del primo fautore dell’Unità nazionale attraverso gemellaggi, mostre e conferenze.
La discussione si è concentrata maggiormente sulle vicende, le curiosità e le leggende legate all’entrata di Garibaldi a Villalba e alla sua permanenza in paese, protrattasi tra il 7 e l’8 agosto del ’62, e non tra l’8 e il 9 agosto come erroneamente riportato sulla lapide commemorativa e sugli scritti di Giovanni Mulè Bertolo. La notizia dell’arrivo del generale suscita grande entusiasmo tra i cittadini: “Il popolo è in moto” scrive Mulè Bertolo “Da tutti i balconi della via Maggiore sventolano bandiere tricolore….Un’ansia indicibile invade gli animi di tutti, avidi ed impazienti di conoscere l’eroe leggendario..I balconi rigurgitano di spettatori, la strada Maggiore è gremita di gente d’ogni classe, tutta Villalba è condensata proprio in un luogo solo.” Atmosfera di festa dunque accresciuta ancor di più dal “miracolo di Garibaldi”, come la credenza popolare lo ricorda, compiutosi proprio mentre il generale si dirige verso il suo alloggio: una siepe, cedendo al peso delle numerose persone, crolla, ma un semplice gesto della correggia che pende dal suo braccio basta a rimettere immediatamente il muro a posto e a scongiurare la tragedia “E’ un santo dicono taluni, è un diavolo dicono altri”.
Figura eclettica e molto discussa quella di Garibaldi, “Un genio della guerra, come lo ribattezza Cesare Abba, che in realtà la guerra la disprezzava” sottolinea il Dott. Luciani; un uomo di pace che combatteva per la libertà dei popoli, un grande stratega che sapeva far tesoro delle proprie sconfitte, un eroe esaltato dalla storia, ma soprattutto un essere umano.
Flavia Fruscione