
MUSSOMELI – L’andamento dell’ultimo consiglio comunale dà conferma di una certa instabilità fra le forze politiche, mettendo a rischio la serenità dell’azione amministrativa e acuendo i rapporti già tesi fra sindaco e presidente del consiglio.
Così, ogni punto all’ordine del giorno, si trasforma in un’occasione per tirare la corda ora da un lato ora dall’altro, con la conseguenza che per votare una mozione e un esercizio finanziario ci sono voluti due sedute. Già, proprio così. I lavori del civico consesso sono iniziati giovedì scorso per concludersi venerdì, pur avendo i consiglieri da trattare una mozione per la riduzione dell’aliquota base delle nuova IMU e l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2011.
Tutto è iniziato quando, dopo aver osservato un minuto di silenzio in ricordo della strage di via d’Amelio e aver proceduto come sempre alla scelta degli scrutatori e all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, il presidente D’Amico ha presentato in aula la proposta dei consiglieri Mistretta e Guadagnino di diminuire dal 4 per mille al 2 per mille l’aliquota IMU, essendo la casa un bene primario su cui magari già pende un mutuo, e dal 2 per mille all’1 per i fabbricati rurali. Una svista quest’ultima dei presentatari, avendo il Governo Monti confermata l’esenzione per i fabbricati rurali strumentali ubicati in comuni montani. Un piccolo inconveniente che non ha mancato di suscitare battibecchi fra le parti avverse, sebbene sia stato prontamente presentato un emendamento per eliminare l’errore.
Ma il vero terremoto è scoppiato alla richiesta del sindaco Calà di ritirare la mozione per parlarne al prossimo consiglio comunale. La sua idea era difatti di elaborare una più dettagliata proposta che tenesse conto anche di altre situazioni, quali ad esempio gli immobili dei residenti all’estero o quelli ricadenti nel centro storico, attraverso una valutazione del bilancio e un’azione congiunta con l’ufficio tributi. Un invito caduto nel vuoto, al tal punto che il consigliere Rizzo, prendendo la parola e rivolgendosi ai firmatari, ha dichiarato: “voi la proponete a prescindere, solo per far vedere che la minoranza ha adesso la forza dei numeri dalla sua parte. La state presentando lo stesso strumentalmente nonostante le rassicurazioni del sindaco. Vi chiedo: perché? Secca la risposta di Mistretta. “noi non ci fidiamo di quest’amministrazione”.
Una frase rottura, che ha indotto i consiglieri dell’ex maggioranza, facenti capo al gruppo PD, di abbandonare l’aula e rinviare la seduta al giorno seguente. E così, ieri, nuovo incontro e nuovi scontri. Il tema sempre lo stesso: riduzione IMU. Dopo vari tentativi di dilatare i tempi della votazione, con l’entrata in aula del consigliere Toti Nigrelli, la mozione è infine passata con 8 sì e 7 astenuti.
Altrettando foriero di discussioni è stato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2011, soprattutto quando, durante la dichiarazione di voto, il consigliere Alessi ha affermato: “con senso di responsabilità lo votiamo perché è stato redatto in un periodo in cui anche noi lavoravamo a fianco di questa amministrazione, ma è giusto che i cittadini sappiamo che la Corte dei Conti ha riscontrato in esso non poche inadempienze.” Quindi, la storia si è ripetuta: il sindaco che chiede di ribattere al consigliere accusatore, il presidente del consiglio che si rifiuta di concedergli la parola, il sindaco che lo accusa di non essere imparziale ma di parte, il presidente che si difende affermando di attenersi semplicemente a quanto previsto dal regolamento comunale, e così via finché alla fine il documento non è stato approvato con 10 voti favorevoli e 4 astenuti.