

COVERCIANO – Una storia destinata a essere sempre più rosea. Un trampolino di lancio per un tecnico molto preparato, che ha masticato calcio a certi livelli in categorie che contano veramente. Il tutto si riferisce a un tecnico dei “Monti Sicani”, che è riuscito a fare benissimo ovunque è andato, soprattutto da calciatore. Stiamo parlando di Piero Infantino, classe 1966, cammaratese purosangue, capace di conquistare il cuore delle piazze più blasonate della Sicilia. Da oggi, il tecnico montano, ha conseguito un qualcosa d’innovativo, che lo proietta verso il professionismo puro. Infantino ha conseguito, infatti, il patentino di allenatore di prima categoria, ovvero quello che permette di allenare formazioni di calcio dalla Lega Pro (ex C-1/2) sino all’amata serie A. Un bell’obiettivo, quindi, per il nostro compaesano che realizza un sogno, se così può definirsi. A Coverciano, luogo dove Infantino è stato patentato e qualificato tra i primi trenta, vi erano le presenze massicce di atleti che fino a qualche tempo fa hanno militato in serie A: tra questi spiccavano le presenze di Hernan Crespo, ex bomber della Lazio, Inter, Milan e ultimamente del Parma, e di Fabio Liverani, ex regista e capitano del Palermo. Il mister nativo di Cammarata, dopo le ottime esperienze da giocatore con Ragusa, Atletico Catania, Canicattì e Acireale, ha allenato squadre con passati gloriosi: vedi Ragusa, Rieti, Messina e Licata (la scorsa stagione), tutte in serie D. Adesso per Piero Infantino inizia una nuova avventura, anche perché per lui si prospettano tanti contatti inerenti le formazioni che vorrebbero instaurare un bel progetto futuro con in panchina un allenatore preparato. E’ molto compiaciuta la società del Kamarat calcio, con in testa il direttore sportivo Vincenzo Mangiapane e tutti gli altri componenti, che ha lanciato Infantino verso mete molto prestigiose. Al tecnico cammaratese va un grosso in bocca al lupo dalla redazione online di Magazè.it, che possa sfoggiare le proprie qualità nei campionati professionistici che più contano.
Giuseppe Varsalona