
SUTERA – “San Polinu sia veneratu,nostru amicu e avvucatu
e priammu lu nostru santu ca n’addifenni cu lu so mantu” Così recitano le frasi di una delle strofe del rosario che viene riproposto a Sutera durante il periodo della festa patronale di San Paolino. Bisogna sapere che nel piccolo centro dell’entroterra siciliano le feste pasquali non terminano,come di consueto,il giorno di pasquetta. Il martedì dopo Pasqua, Sutera si sveglia in festa e ogni Suterese che si rispetti non può non recarsi al santuario sul monte per la celebrazione della Santa Messa in onore di San Paolino,rito che risale al 1220, anno in cui le reliquie dei Santi Paolino e Onofrio furono consegnate alla famiglia Chiaramonte, la quale le custodì fino alla costruzione del santuario sul monte.Le reliquie dei Santi sono custodite nel santuario all’interno di due urne preziosamente rivestite in argento e con una datazione differente: quella di San Paolino risale al 1496 in stile tardo-gotico e quella di Sant’Onofrio al 1649, in stile barocco. L’intera popolazione dunque partecipa attivamente alla festa patronale post-pasquale, prendendo anche parte alla processione “di li Santi Casci” che dal santuario scende in paese per giungere fin alla chiesa di Sant’Agata,sita nell’omonima piazza, accompagnata dalle confraternite,dalla banda comunale e dal corteo comunale. Nel pomeriggio e durante tutta la settimana vengono celebrate diverse messe,l’ultima delle quali viene tenuta la domenica dopo pasqua,giorno in cui si ripropone nel tardo pomeriggio la processione delle reliquie di ritorno sul monte. A chiudere i festeggiamenti ogni anno sono i fuochi d’artificio,che danno appuntamento alle successive feste patronali suteresi, di Sant’Onofrio prima e della Madonna del Carmelo poi, che cadono annualmente nel mese di agosto.
Lucia Alongi