Riceviamo & pubblichiamo un intervento dell’IC “G. Philippone” di San Giovanni Gemini

In merito alla trasmissione di un servizio televisivo sulle presunte irregolarità avvenute per gli esami di licenza media, è pervenuta alla nostra redazione la lettera di un insegnante dell’istituto comprensivo “G. Philippone” di San Giovanni Gemini. Alla scuola, infatti, l’emittente televisiva non aveva concesso né il diritto di replica, né aveva chiesto un parere per il contraddittorio. Anche la redazione di Magaze aveva ricevuto la lettera del “genitore deluso” sulla base della quale era stato imbastito il servizio televisivo, ma la nostra decisione era stata quella di cestinare lo scritto in quanto contenente accuse gravi e non suffragate da prove di quanto affermato. Inoltre lo scritto era anonimo e una testata giornalistica non può pubblicare le parole di chi non vuole firmarsi, scaricandosi così di dosso le eventuali responsabilità.
Di seguito leggerete la replica da parte dell’istituto sangiovannese.

In merito alla segnalazione di un cittadino, raccolta da una emittente agrigentina e divulgata in un notiziario del 2 luglio scorso, nella quale si denuncia all’opinione pubblica l’esito degli esami di alcuni alunni di terza A dell’ istituto comprensivo “G.Philippone” di San Giovanni Gemini (esito che vede, a giudizio di tale cittadino, alunni che “a stento raggiungono 7 o 8 in pagella”, premiati con la votazione finale di 10/10; mentre, sempre a giudizio dello stesso, alunni con curriculum eccellente sono penalizzati con 9/10 come voto finale), sento il dovere, a beneficio di una corretta informazione e per un senso di giustizia per gli alunni che meritatamente hanno ottenuto il 10/10 finale, di precisare quanto segue:
1. agli esami conclusivi del I ciclo di istruzione (terza media), presso l’I.C. “G.Philippone”, hanno ottenuto il giudizio finale di 10/10 solo gli alunni ammessi con 10/10 o 9/10 e con prove d’esame valutate complessivamente con una media uguale o superiore a 9,5 decimi;
2. solo due alunni ammessi con 10/10 non hanno confermato tale voto avendo ottenuto in qualche prova scritta (INVALSI) una valutazione che ha abbassato, con profondo dispiacere anche dei docenti, la media al di sotto del 9,5; pertanto, essendo l’esito finale espresso in decimi e calcolato come media dei voti di ammissione e di tutte le prove scritte e dell’orale, a causa del meccanismo aritmetico dell’arrotondamento, tale giudizio è stato (purtroppo) di 9/10;
3. alla luce delle due precedenti considerazioni, l’indignazione dell’ anonimo cittadino, “arrabbiato” per l’esito dell’esame di alcuni alunni “eccellenti”, appare fuori luogo e dettata solo da un sentimento di ostilità nei confronti della scuola; sentimento che appare comprensibile alla luce della “delusione” subita, ma non giustificabile avendo la scuola applicato criteri di valutazione oggettivi stabiliti a livello ministeriale;
4. ritengo che altre azioni, più civili e democratiche, debbano essere avviate da chiunque reputi, eventualmente, calpestati i propri diritti: ricorsi e quant’ altro dal punto di vista legale;
5. l’esame, per sua essenza, contiene elementi d’ imprevedibilità che non sempre è possibile dominare da parte dell’alunno (a causa dell’ansia o dell’emotività o altri fattori), pertanto non è affatto scontata la conferma del giudizio di ammissione; tant’è che statisticamente a livello nazionale all’esame circa l’ 8% dei giudizi mutano ( in positivo, qualche volta in negativo);
6. il cittadino in questione con il metodo della denigrazione, piuttosto che quello del confronto aperto, ed eventualmente anche del ricorso come previsto dagli ordinamenti, non ha reso un buon esempio educativo al proprio figliolo/a trasmettendo il messaggio che con la denigrazione generalizzata (e anonima) ci si fa giustizia. Un tale agire modifica le cose? O solo discredita una Istituzione? O si soddisfa solo il desiderio di vendetta? Ma verso chi e verso che cosa e per che cosa?
7. i genitori devono anche sapere aiutare i figli ad accettare l’”insuccesso” ( se il 9/10 finale si può considerare un insuccesso) come esperienza e lezione di vita che contribuisce alla maturazione del carattere; l’ostinato e irrazionale senso di protezione non aiuta a crescere e fa dei ragazzi persone deboli, incapaci, da adulti, di affrontare l’imprevedibilità della vita.
Non è corretto pensare che i docenti siano responsabili delle azioni o delle prove sostenute dagli alunni in un contesto d’esame.
8. ritengo che l’emittente televisiva agrigentina in questione non abbia reso un buon servizio all’informazione, poiché non ha sentito il bisogno, prima di divulgare la segnalazione dell’anonimo cittadino, di sentire, ed eventualmente dare adeguato spazio, anche alla controparte ( la scuola); ha scelto il metodo di fare notizia senza preoccuparsi di accertare le circostanze
9. colgo, infine, questa occasione per ringraziare Magaze per questo spazio e per dare un saluto a tutti i genitori e ringraziare tutti gli alunni che hanno saputo affrontare questi esami con serietà e senso di responsabilità. Tutti hanno dimostrato di avere raggiunto dei traguardi di conoscenza (sapere) e di competenza (saper fare) che rispecchiano la personalità ciascuno; traguardi che, al di là di uno sterile voto che non si identifica con la persona, permetteranno loro, nel proseguo degli studi e nel cammino della vita, di divenire Cittadini nel senso più alto e nobile del termine.

Questo è il mio augurio, questa è la mia certezza. Buone vacanze.

San Giovanni Gemini 7 luglio 2011

Prof. Giuseppe Ancona
(membro della IV sottocommissione d’esame)