
MUSSOMELI – L’Associazione Antiracket ed Antiusura “Rosario Livatino” di Caltanissetta e Provincia si costituirà parte civile al processo che vede indagati i presunti autori del tentato omicidio di Stefano Mosca.
A deliberarlo, all’unanimità, il Consiglio Direttivo composto da Franca Pepi, presidente effettivo, Salvo Campo, presidente onorario, e Nino Terrazzino, Fabrizio Tumminelli, Valentina Amico, Totò Scarantino, consiglieri.
L’udienza preliminare per il rinvio a giudizio si terrà mercoledì 4, a partire dalle 9:00, presso l’aula “Gilda Di Forti” del Palazzo di Giustizia.
Gli 11 imputati, tra cui Diego Calì, sono accusati anche d’associazione a delinquere di stampo mafioso.
“L’ammissione a parte civile dell’Associazione è un gesto energico, ed è l’atto concreto più importante a sostegno della vittima. – si legge in una nota stampa – I rappresentanti dell’Associazione presenti nell’aula giudiziaria a supporto della parte offesa, lo sguardo deciso e sicuro dei soci che incontra quello degli imputati dentro la gabbia, sono segnali forti che intimoriscono gli accusati e i loro parenti. Sono azioni che abbassano il livello di spavalderia e di arroganza della criminalità.”
I fatti risalgono alla sera del 28 novembre 2009, quando un gruppo di cinque persone armate di un revolver e due fucili a canne mozze irruppe dentro l’agenzia di proprietà dei fratelli Mosca, a San Cataldo, ferendo Stefano. Obiettivo dell’agguato era acquisire il controllo del mercato delle onoranze funebri nel nisseno.