Sconosciuto a Cammarata, studiato e celebrato altrove

Maurizio De Gregorio, nato a Cammarata attorno al 1581, divenuto domenicano nel convento cammaratese di Sant’Antonio verso la fine del secolo XVI, in patria trascorse poco tempo. Studiò e insegnò, infatti, a Palermo, Napoli, Salerno e Messina e risiedette stabilmente a Cammarata solamente per circa un quinquennio, attorno al 1617, quando era priore del suo convento e precettore dei figli del conte Ercole Branciforti. Nell’ultimo ventennio di sua vita si stabilì definitivamente nel convento di Santa Caterina a Formello a Napoli, dove godette fama di personaggio singolare, dottissimo, aperto alle indagini in ogni campo dello scibile e dove morì nel 1651. A Napoli pubblicò la maggior parte delle sue molte opere, che riguardano ogni campo del sapere, dalla poesia alla retorica, dalla storia al diritto, dalla teologia alle scienze naturali, dall’archeologia alla filosofia. Soprattutto i suoi scritti di carattere giuridico-canonistico conobbero molte ristampe fino a tutto il secolo XVIII. Poi fu dimenticato, citato solo in opere e repertori di alta erudizione. Recentemente sulla sua figura e sulle sue opere sono state avviate approfondite indagini, redatta qualche tesi di dottorato, pubblicato qualche articolo di carattere scientifico. Soprattutto, però, si è dato inizio alla riedizione delle sue opere più accattivanti, quali quell’Idea per fare le gallerie universali di tutte le cose del mondo, naturali, artificiali e miste, edita una prima volta nel 1625 e poi nel 1642, dove egli descrive il suo museo personale, la sua originalissima raccolta di oggetti rari, strani ed esotici, di opere d’arte, di cimeli storici, di meraviglie della natura e di quant’altro uscisse fuori dell’usuale. Con un’approfondita contestualizzazione nell’ambito del collezionismo barocco e con dettagliate note esplicative, l’opera del De Gregorio è stata riedita in un volume di 226 pagine dalla prof.ssa Daniela Caracciolo nella collana “Saggi e testi” del Dipartimento dei beni delle arti e della storia dell’Università di Lecce e stampata dall’editore Congedo di Galatina nel 2008. Doveroso segnalare questo rinato interesse ai suoi concittadini, che a fr. Maurizio non hanno mai pensato neanche di dedicare una strada.