
MUSSOMELI – Altro tuffo nel passato per gli alunni dell’Istituto Comprensivo Paolo Emiliani Giudici coinvolti nel progetto Le radici della nostra storia. E ancora una volta saranno alcuni di loro a raccontarvi l’esperienza di scoprire pezzi di un vivere quotidiano lontano nel tempo seppur ancora vivido nel ricordo di persone desiderose di tramandarlo e di case, chiese, vicoli, che ne sono stati coprotagonisti. Di iniziative come queste la scuola non dovrebbe smettere mai di portarne avanti, e le stesse associazioni locali potrebbero prendere spunto per organizzarne di simili per giovani e turisti. Prima di dare spazio agli interessati voglio riproporre un commento lasciato in un precedente articolo da Anna Maria Annaloro. “L’iniziativa è encomiabile. – scrive – Mi auguro che ne vengano realizzate altre dello stesso tenore. Sarebbe bello organizzare tre giorni di “C’era una volta…. la sartina, la ricamatrice, il ciabattino”, ecc, così i nostri ragazzi avranno la possibilità di apprezzare e gustare la vita semplice, anche se povera, di un tempo. Complimenti.”
Giuseppe Mammola e Salvatore Scavone II B
“In questi mesi abbiamo incontrato tanti esperti e cultori della nostra storia e senz’altro quello che ci ha più divertito ed appassionato con i suoi aneddoti è stato il Sig. Nino Canalella, persona molto simpatica ed intelligente, che ci ha raccontato alcune tradizioni di Mussomeli tramandate da generazione in generazione. Sempre con una sottile ironia e sorriso ha accattivato l’attenzione dell’intera Classe IIB, IIC e ci ha parlato dei giochi di bimbi d’altri tempi come “u tollo”, “u carruzzuni”, “la scaletta” e “ a mucciaredda”, e delle superstizioni e credenze dei mussomelesi. Annotate in un suo quaderno vi sono migliaia di parole siciliane ormai in disuso e ne abbiamo lette tantissime, arricchite da filastrocche e canti. Abbiamo anche trattato tematiche più serie ad esempio come si viveva in paese al tempo di guerra, com’era difficile sopravvivere alla fame e poter sfamare la propria famiglia. Noi tutti lo ascoltavamo affascinati perché per noi giovani è impensabile che si potessero fare tanti sacrifici per amore dei propri figli. Infine ci ha raccontato alcuni arti e mestieri antichi come la putiara, u conzalemmi, i seggiolai e i cibi e i frutti di allora consumati dagli abitanti nel periodo della guerra. Le ore trascorse insieme al Sig. Canalella sono state molto piacevoli e abbiamo appreso tanto dai suoi racconti e testimonianze che ci hanno fatto conoscere ed apprezzare il nostro passato.”
Giulia Di Maria e Ilenia Bonomo II C
“Giorno 23 marzo noi alunni di II media delle sezioni A, B e C, guidati dai docenti Michele Piazza, Rossella Amico, Tonino Calà e Gaetana Calà abbiamo visitato il centro storico e alcune chiese del nostro paese. La visita è stata conseguenza di uno studio sulla storia di Mussomeli. Alle ore 15:00 ci siamo incontrati in Piazza Umberto e subito dopo ci siamo incamminati verso la Chiesa della Provvidenza. Quest’ultima fu costruita intorno al 1350 e poi restaurata verso il 1600. La sua pianta è longitudinale, famoso è il crocifisso ligneo del XVII secolo e anche le tele, le quali rappresentano la Sacra Famiglia e San Giuseppe con Gesù. Procedendo verso nord, siamo arrivati alla Chiesa Madre o di San Ludovico. Essa fu costruita nel 1300 da Manfredi III Chiaramonte, inizialmente dedicata a San Giorgio e poi a San Ludovico, nel 1783 per opera della famiglia Lanza venne costruita la facciata in pietra calcarea e le tre navate che oggi si possono ammirare. Tutti noi eravamo entusiasti per il percorso didattico che stavamo facendo, ma la più interessante è stata la visita all’Oratorio del Santissimo Sacramento posto vicino la chiesa Madre. Questo è stato costruito nel 1627 dove, sino al 1700, si celebrava il rito della Crocifissione, anche questa costruzione è stata realizzata in pietra calcarea e ha una pianta longitudinale. Lì ci aspettava il professore Angelo Barba che ci ha spiegato in maniera esauriente e chiara l’origine dell’Oratorio e della Madrice. Qui abbiamo ammirato i paramenti utilizzati dalla Confraternita per il Venerdì Santo quando, in processione, il Cristo viene deposto e inoltre, alcuni componenti della Arciconfraternita ci hanno fatto ascoltare i lamenti che sono vere e proprie preghiere in latino. La nostra passeggiata è continuata verso la Chiesa di Santa Margherita, costruita nel XV secolo e da poco restaurata. Attualmente è chiusa al culto perché è crollata parte della volta e abbiamo notato la bellissima ed un’unica navata coperta da una volta a botte e, infine, ci siamo recati alla Torre dell’Orologio innalzata da Don Cesare Lanza. Questo pomeriggio è stato per tutti molto piacevole poiché ci ha dato la possibilità di conoscere le origini del nostro paese e di scoprire angoli che a molti di noi erano sconosciuti.”