
MUSSOMELI – Non si placa la protesta dei dipendenti comunali. Al problema del ritardato pagamento degli stipendi del mese di dicembre e relativa tredicesima, fa seguito adesso l’indignazione per la posizione assunta dall’amministrazione nei confronti degli LSU e dei Contrattisti. In una nota a firma del Segretario della CGIL di Mussomeli Salvatore Cardinale (nella foto) e di quello Provinciale Salvatore Lombardo si legge: “la decisione di stabilizzare i 30 LSU, con il contratto biennale di diritto privato, inquadrandone 22 nella categoria A e 8 nella categoria B, a parere della scrivente O.S. è illegittima oltre che offensiva, perché nei fatti calpesta la dignità professionale acquisita da ciascun lavoratore.” I sindacalisti infatti non condividono tale scelta in quanto attua una discriminazione tra salariati che di fatto hanno sempre svolto a turno le stesse mansioni, peraltro riconducibili alla categoria B, da aiutanti del traffico a messi notificatori. “Tale scelta appare ancora più ingiustificabile – si precisa – se si considera che originariamente tutti gli “LSU” erano inquadrati proprio nella categoria B come risulterebbe all’ufficio di collocamento di Mussomeli. Insomma un incredibile ed inammissibile demansionamento che se realizzato non potrebbe che aprire un dispendioso contenzioso all’Ufficio del Lavoro.” Alla base di siffatto operato non ci sarebbero né motivazioni né principi di selezione validi. Pertanto essi chiedono che venga tutelato il diritto di tutti all’inquadramento nella Cat. B, considerato anche che al Comune non costerebbe, in termini di spesa, nessun aggravio. Per quanto riguarda “la proposta dell’Amministrazione di ridurre ai “Contrattisti” le ore di lavoro settimanali da 24 a 21.30, a decorrere dal 1.1.2010, è ingiusta perché contraria al buon senso e alle sacrosante aspettative degli stessi dipendenti che lottano per un rapporto di lavoro a tempo pieno.” Alla luce di ciò Cardinale e Lombardo hanno chiesto al sindaco Mancuso di annullare in autotutela la delibera di GM N° 96/2009, e convocare urgentemente una riunione per evitare di trasformare gli interessati “da precari a sotto precari”. “Sarebbe veramente assurdo – concludono – se dopo tanti e tanti anni di lavoro non ci fosse un limite alla loro precarietà.”