La GdF sequestra l’ospedale San Giovanni Di Dio

AGRIGENTO – Alla base del provvedimento del giudice il gravissimo rischio sismico dovuto a carenze strutturali.

La guardia di finanza ha notificato un provvedimento di sequestro cautelativo dell’intero complesso ospedaliero San Giovanni Di Dio di Agrigento. Ci sarebbero – secondo il gip che segue l’inchiesta – gravi carenze strutturali degli edifici tali da esporre a gravissimo rischio sismico l’intero manufatto. Dovrà essere sgomberato in un mese. L’inchiesta, con diversi indagati a diversi livelli di responsabilità, è ancora aperta e sono in corso ulteriori accertamenti disposti dai magistrati.

Fino a ora sono 22 – fra tecnici, collaudatori, manager e dirigenti – le persone coinvolte nell’inchiesta sulla costruzione dell’ospedale. Le ipotesi di accusa sono quelle di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, omissione atti d’ufficio, favoreggiamento e truffa. Gli indagati: Antonio Raia, di Ravanusa, direttore lavori; Gaetano D’Antoni, di Palermo, ex manager della struttura ospedaliera; Salvatore Pirrone, di Roccamena, collaudatore; Francesco Iovino, Lercara Friddi, collaudatore; Giancarlo Manenti, Modica, attuale manager; Daniela Faraoni, Santa Caterina Villaermosa, dirigente Azienda ospedaliera come Gerlando Sciumè, di Favara; Orazio Aleo, Addis Abeba, dirigente Regione Siciliana; Giuseppe Talamona, Palermo, ex capo Genio Civile Agrigento; Giuseppe Fiore, di Palermo; Giuseppina Cannata, di Melilli; Ferruccio Ferrara, Palermo; Massimo Rinaldi, Palermo; Michele Bartolozzi, San Cataldo; Filippo Pollicino, Palermo; Francesco Paolo Busalacchi, Palermo; Adolfo Lisegni, Camporotondo Etneo; Fulvio Bellomo, Palermo, Francesco Miccichè, tecnico, Agrigento. Nel mirino dell’inchiesta anche alcuni noti imprenditori di Agrigento: Salvatore Bruccoleri, Antonino Guaia e Marco Campione.