Lunedì, le sacre reliquie di San Gerlando, a Cammarata

CAMMARATA -Lunedì 17 febbraio 2020, giungeranno a Cammarata le sacre reliquie di san Gerlando, Patrono della Diocesi di Agrigento,  un avvenimento straordinario che coinvolgerà le Comunità  Ecclesiali della Forania di Cammarata, san Giovanni G. e Casteltermini.

L’iniziativa di far girare le reliquie per i Comuni della Diocesi, si svolge già da qualche anno, un segno importante per ridare vitalità alla devozione di questo grande  Santo.

Il programma prevede alle ore 18,30 l’accoglienza delle reliquie presso lo spiazzale della scuola media di Cammarata, da parte dei fedeli, delle autorità civili, militari e religiose, dei Comitati e delle Confraternite. Dopo un momento di preghiera, si snoderà la processione verso la Chiesa Madre. Alle ore 19,30 Messa solenne concelebrata dal Clero della Forania, presieduta da Don Giuseppe Agrò Vicario Episcopale e Canonico del capitolo della cattedrale.

La storia di San Gerlando risale intorno all’anno mille, quando i normanni, dopo oltre due secoli di dominazione araba, avevano completato la conquista dell’Italia meridionale e della Sicilia. In quel periodo,  il Gran Conte Ruggero d’Altavilla,  pensò alla riorganizzazione politica, amministrativa e religiosa dei suoi territori, assegnandoli in feudo ai suoi parenti e a condottieri eroici, e ricostruendo la gerarchia ecclesiastica che era stata soppiantata dagli arabi. Ruggero delimita i territori in Diocesi nominando i Vescovi a cui affidarle. Conquistata anche la grande città di Girgenti, volle ricostruire la Chiesa locale nominando un Vescovo che potesse  far risorgere la fede cristiana.  La scelta si concentra su un monaco francese Gerlando di  Besançon venuto in Italia come pellegrino alla tomba di Pietro e successivamente trasferitosi verso sud nei territori conquistati dai normanni. Gerlando accettò il gravoso incarico episcopale e venne consacrato Vescovo dal Papa Urbano II nel 1088.

L’opera evangelizzatrice di san Gerlando si rivolse principalmente ad alimentare la fede in quei pochi cristiani che erano rimasti nella città e nella diocesi, e poi a convertire ebrei e musulmani. Mise in atto tutti i dettami del Vangelo, sostenendo i poveri, difendendo i deboli, ospitando i pellegrini visitando e consolando gli ammalati. Ordinò diversi sacerdoti  assegnandoli alle varie parrocchie  del vasto territorio che si estendeva sino a Termini Imerese. Consacrò le nuove chiese che venivano erette nei paesi della diocesi. In un antico documento dell’Archivio Storico Diocesano, si legge che nella terra di Cammarata venne costruita una chiesa dedicata a San Cataldo, e che fu lo stesso Vescovo Gerlando a consacrarla. Oggi la chiesa non esiste più, ma nel luogo dove sorgeva esiste una edicoletta con un quadro del Santo. La contrada viene tutt’ora  chiamata “San Cataldo”.

Il vescovo Gerlando morì il 25 febbraio 1100, il suo corpo venne sepolto in un sarcofago all’interno della cattedrale.

Oggi i resti mortali  sono custoditi in una preziosissima urna argentea realizzata nel 1639, collocata nella cappella del Santo, dove ogni anno un Comune della Diocesi dona l’olio per alimentare la lampada votiva. La Comunità di Cammarata offri l’olio nel 1987 e nel 2011.

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