
SANTO STEFANO QUISQUINA – Per la prima volta, il borgo montano di Santo Stefano Quisquina ha celebrato un evento storico straordinario: i 400 anni dall’arrivo del prezioso busto reliquiario di Santa Rosalia. L’occasione è stata segnata da una coinvolgente rievocazione intitolata “Correva l’anno 1625”, un progetto nato su proposta dell’arciprete Don Giuseppe Alotto. A dare forma all’iniziativa è stato un copione teatrale scritto in tre atti dalla Professoressa Irene Catarella, presidente del Gruppo Storico Abatellis Branciforti Conti di Cammarata – Duchi di San Giovanni Gemini, e da Salvatore Leto Barone. I due autori hanno anche preso parte alla rappresentazione: la Catarella come voce narrante, il Leto Barone nei panni di Don Giovanni Ventimiglia, affiancati dai membri del Gruppo storico Abatellis Branciforti e dell’Associazione Teatro Koschin. Ogni atto ha avuto luogo in uno scenario diverso, rendendo il percorso rievocativo ancora più immersivo: alla Chiesa della Madonna del Carmelo, si è messa in scena la consegna del busto da parte del Cardinale Doria ai delegati stefanesi, avvenuta storicamente a Palermo; in Piazza Castello, l’arrivo del reliquiario è stato accolto con grande solennità dai nobili Ventimiglia, dagli Abatellis Branciforti e dal popolo in festa; infine, alla Chiesa Madre, ha avuto luogo il momento più solenne: l’intronizzazione del busto, accompagnata dall’inno alla “Santuzza”.
Il corteo storico ha visto sfilare non solo figuranti in abiti d’epoca, ma anche un gruppo di bambine vestite da Santa Rosalia, simbolo di devozione e continuità tra passato e presente. La giornata si è conclusa con una solenne celebrazione eucaristica presieduta da Monsignor Ignazio Zambito, che ha invitato i fedeli a riflettere sull’impegno sia dei nobili sia della gente semplice che, quattro secoli fa, contribuirono alla creazione del busto in argento e legno. Don Giuseppe Alotto, affiancato dall’arciprete emerito Padre Massaro, ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’evento. Tra i momenti più significativi, la presentazione del nuovo gonfalone della famiglia Ventimiglia, donato dalla Professoressa Catarella in qualità di madrina del neonato Gruppo Storico Ventimiglia, Principi di Belmonte – Baroni di Santo Stefano. Alla manifestazione hanno preso parte anche il sindaco Cacciatore, che ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa, l’amministrazione comunale e le autorità militari. Decisivo il contributo organizzativo del comitato promotore, che ha permesso la riuscita di questa intensa e sentita pagina di memoria collettiva. Il popolo di Santo Stefano Quisquina ha dimostrato la sua grande fede nei riguardi di Santa Rosalia con una partecipazione numerosa a ogni momento dell’evento.
COMUNICATO


















