
Le organizzazioni sindacali FLAI CGIL, FAI CISL e FILBI UIL hanno lanciato un appello urgente a tutte le autorità competenti riguardo alla gravissima crisi economico-finanziaria che ha colpito il Consorzio di Bonifica 3 Agrigento. La situazione, definita “insostenibile”, minaccia di causare danni irreparabili non solo ai lavoratori, ma all’intero settore agricolo della provincia.
I sindacati denunciano il mancato pagamento delle mensilità arretrate ai dipendenti del Consorzio, una circostanza che sta generando una “gravissima emergenza sociale” e calpestando la dignità dei lavoratori. Nonostante le precedenti rassicurazioni da parte dell’amministrazione consortile e dell’Assessore regionale all’Agricoltura, il problema persiste.
A complicare ulteriormente il quadro, il Consorzio ha subito di recente il pignoramento dei beni da parte di una ditta fornitrice, aggravando la stabilità finanziaria dell’ente.
In risposta a questa situazione critica, i lavoratori hanno istituito un presidio permanente presso la sede del consorzio a Ribera, annunciando che non effettueranno ore di lavoro straordinario. “Non intendono più tollerare promesse vuote: servono azioni concrete e urgenti”, si legge nella nota sindacale.
La crisi rischia di avere conseguenze disastrose per l’imminente stagione agricola. I sindacati avvertono che l’irrigazione per le colture per il 2025 è a serio rischio, con gravi ripercussioni per le aziende agricole che dipendono dalla fornitura idrica.
L’appello è stato indirizzato a numerose figure istituzionali, tra cui il Prefetto di Agrigento, il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani , l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, e diversi deputati regionali tra cui Giovanni Di Mauro e Riccardo Gallo. La lettera è stata inviata anche ai sindaci di numerosi comuni del territorio, da Bivona a Sciacca , e al Commissario del Consorzio, Baldassare Girraputo.
Le organizzazioni sindacali, rappresentate da Franco Colletti (FLAI CGIL), Giovanni Giarrizzo (FAI CISL) e Leonardo Mulè (FILBI UIL), chiedono alle autorità di:
- Prendere in carico politicamente e istituzionalmente la vertenza per una risoluzione definitiva della crisi economica.
- Sollecitare il Governo regionale ad adottare misure urgenti per mediare con le ditte che hanno avviato pignoramenti.
- Garantire il pagamento immediato degli stipendi arretrati.
“Il disastro sociale ed economico è già iniziato. Non c’è più tempo da perdere”, concludono i sindacati, sottolineando la necessità di un’assunzione di responsabilità collettiva e immediata.