Il missionario dall’incessante sorriso Padre Antonino Provenzano è ritornato alla casa del Padre

Fra Nazareno di San Giovanni Gemini, al secolo Padre Antonino Provenzano, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini è ritornato alla casa del Padre proprio il giorno in cui si fa memoria della conversione di San Paolo. Dopo tanti anni di apostolato in Perù, aveva continuato il suo servizio in Liguria e trascorso i suoi ultimi giorni di vita presso il Convento San Bernardino dei Frati Minori Cappuccini di Genova.

Uomo semplice dal sorriso che mai si spegneva anche di fronte alle avversità e alla malattia che lo ha colpito pesantemente soprattutto alla fine dei suoi giorni, ordinato nel 1972 dal Vescovo di origine cammaratese S.E. Monsignor Antonino Catarella, Fra Antonino era un uomo che infondeva serenità e buon umore a chiunque gli parlasse, testimoniando Dio nella gioia mettendone in evidenza la misericordia infinita e l’amore per gli ultimi e gli oppressi.

 

Per ricordarlo ecco l’intervista che, in occasione del 50esimo di sacerdozio, ha rilasciato ai nostri microfoni di Magaze tramite me Irene Catarella che nel dialogo con lui mi sono sentita alleggerire l’anima mentre un sorriso nasceva nel mio cuore man mano che gli parlavo. Era già malato, ma la sua letizia traspariva incessantemente dal suo tono di voce, vero, gentile, simpatico, da cui trapelava la forza di una grande amore verso Dio confermato dalle parole. Una profonda fede la sua, basata sull’amore verso il prossimo dovunque si trovasse con una grande capacità di accoglienza e di sospensione del giudizio, ma anche di convivialità e di capacità di sapere comunicare con persone di qualsiasi età. La famiglia, i francescani e le comunità di San Giovanni Gemini, di Cammarata, del Perù, della Liguria e tutti coloro che lo hanno conosciuto ne conservano la memoria e gli insegnamenti dimostrati con la testimonianza di vita. Riportiamo il suo Testamento Spirituale:A Gesù, Etema Misericordia, Mio Signore, non fut io a cercarti, ma Tu a cercare me.
Ti rifiutai e Ti respinsi continuamente, mentre dentro di me cercavo l’amore nelle cose sbagliate, allontanandomi sempre di più da Te.
Era una ricerca fallimentare, trovavo delle finte gioie che mi portavano all’autodistruzione, ma nonostante questo Tu bussasti nuovamente alla mia porta.
Nonostante tutto, Signore, Tu provasti ancora.
Nel mio malessere Tu sei entrato: “Guarda che io ci sono se tu mi aprirai la porta”.
Signore io mi abbandonai nelle tue braccia.Non esistono parole adeguate per descrivere il senso di costrizione che provai e che tutt’ora provo. Non mi sento assolutamente degno di questa Grazia, ma Tu, Dio mio, sei venuto proprio per quelli come me, coloro i quali cercano amore nelle nefandezze, incrinandosi sempre di più in una sofferenza continua.
Fa, o Gesù, che tutte le persone sperimentino la tua Misericordia, la VERA fonte della Speranza.
Signore, Tu sei VERO Dio ma anche VERO uomo e per questo, come quando decidesti di abbracciare tutti noi sulla croce, ti prego di insegnarci a perdonarci l’altro dicendo: “Ti amo, Ti perdono”.

Link dell’intervista di Irene Catarella a Padre Antonino Provenzano in occasione del suo Cinquantesimo di Sacerdozio:
https://www.magaze.it/wps/2022/08/19/il-cinquantesimo-di-sacerdozio-di-padre-antonino-provenzano/