
Quando un uomo lascia il segno non si può fare a meno di celebrare la sua memoria perché il ricordo di persone che hanno agito per il bene comune ispira giovani e adulti a seguire le loro orme. È questo che ha ribadito il nuovo parroco della Basilica Cattedrale di Piazza Armerina citando Monsignor Antonino Catarella nato a Cammarata il 15 agosto 1889 da Francesco e Margherita Panepinto, ottavo Vescovo della diocesi piazzese dove svolse il suo ministero per circa trent’anni fino al 1970. Piazza Armerina anche quest’anno, a 52 anni dal suo dies natalis, ha voluto ricordarlo con una solenne celebrazione, presieduta dal Vescovo Gisana e concelebrata da Don Alessio Aira insieme al francescano Padre Teofilo, nella Basilica Cattedrale piazzese dove i resti mortali di Monsignor Catarella riposano in una cappella centrale. Presente la pronipote Irene Catarella che ha prestato un calice con patena appartenente allo zio Vescovo per la celebrazione e che ne ha ricordato la profonda e testimoniata fede, ma anche l’autorevolezza e la preparazione teologica a tutto tondo, con una particolare predilezione per le Lettere di San Paolo. Molto portato per la medicina aveva curato nell’anima e nel corpo i soldati in qualità di cappellano militare, ma anche gli infermi dell’ospedale locale dove si recava spesso per confortarli e rincuorarli. Alla celebrazione ha partecipato anche il Professor Marco Incalcaterra, Delegato della Delegazione Piazza Armerina del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Toccante l’omelia di Sua Eccellenza Gisana che ha parlato di Monsignor Catarella come di un vero pastore di anime dalla fede autentica, dall’aspetto e dai modi autorevoli, ma amabile nel fare il bene e nell’aiutare i bisognosi anche a rischio della propria vita. Instancabile curatore di anime e di vocazioni, Sua Eccellenza Catarella intratteneva dei colloqui periodici individuali e collettivi con i seminaristi e i sacerdoti della diocesi. Molto concreto nel suo agire aveva ricevuto dalla Santa Sede un encomio speciale per il suo eccellente operato, infatti, aveva creato nuove parrocchie e riattivato le antiche associazioni cattoliche, senza dimenticare le confraternite. Non si era risparmiato nell’incontrare i fedeli di tutta la diocesi tanto da svolgere ben cinque visite pastorali. Aveva partecipato al Concilio Vaticano II con impegno e riflessività. Padre Zagarella braccio destro di Monsignor Catarella ne ha sempre evidenziato spiritualità e carisma.