CASTELTERMINI – La notizia relativa alle dimissioni del Vicesindaco di Casteltermini era nell’aria. Certo, sapevamo che il clima nella maggioranza a sostegno del governo cittadino non fosse, già da tempo, dei migliori. Ma la veemenza con cui l’Arch. Fabio Catalano e il gruppo di Forza Italia hanno sbattuto la porta in faccia all’amministrazione Nicastro crea non pochi problemi al Sindaco, il quale da tre anni fatica ad avere una maggioranza certa e stabile. In realtà l’intero Consiglio comunale stenta spesso a trovare il numero legale, per non contare tutte le volte in cui i Consiglieri di minoranza sono corsi in soccorso per garantire il numero legale. Ad essere assenti, in maniera strategica o meno, sono stati quasi sempre quelli della “cosiddetta maggioranza”.
Proviamo pertanto a fare una mera analisi politica. Il Consiglio comunale è composto da 12 componenti: 4 di minoranza e 8 di maggioranza. Tra gli 8, i Consiglieri Greco e, in particolar modo, Droga, hanno manifestato dei mal di pancia. Se il gruppo di Forza Italia, che dovrebbe contare 2 consiglieri, dovesse passare all’opposizione, il Sindaco potrebbe contare (forse) solo su 4 consiglieri. Per non parlare del fatto che gli 8 rimanenti avrebbero i numeri per sfiduciarlo.
Vogliamo essere schietti e sinceri con lui: se in questi anni (sostanzialmente dal 2020 ad oggi) avesse amministrato bene gli avremmo consigliato di andare avanti, pur non condividendo le sue posizioni politiche. Ma dei 6 anni di amministrazione Nicastro rimane poco o nulla di tangibile per i cittadini; certamente meno di quanto realizzato in soli 45 giorni dall’amministrazione Pellitteri. Essendo pertanto impalpabile la sua azione politico-amministrativa, sarebbe meglio se rassegnasse le proprie dimissioni evitando:
- a Casteltermini di perdere altri 2 anni, dato lo stallo a cui si assiste ormai da più di 6 anni;
- a lui la continua pressione (fiato sul collo) della eventuale mozione di sfiducia.
A meno che Nicastro non abbia in mente di utilizzare le caselle della Giunta come prebende da spartire per allargare la sua maggioranza. Non possiamo e non vogliamo pensare che i 4 consiglieri di minoranza (o qualcuno di essi): Ripepe, Capozza, Caltagirone e Scozzari, possano accettare di entrare in maggioranza in cambio di un posto in giunta. Né vogliamo credere che i consiglieri Catalano e De Marco, che dovrebbero fare gruppo comune, possano entrare nuovamente in giunta o che i numerosi mal di pancia del consigliere Droga possano passare con una carica da assessore. Così come vogliamo credere al coordinatore locale della DC, il quale attraverso un post su Fb ha dichiarato che hanno sempre “rinunciato a logiche spartitorie di poltrone, assessorati o posti di potere”. Si presume pertanto che alla Consigliera Greco (e al gruppo della Democrazia Cristiana) non interessi un assessorato. A tal proposito ci si chiede il perché la DC rinvii di una settimana la propria presa di posizione in seno al consiglio. Che sia in attesa di ricevere qualche offerta di seggio in giunta?
Noi vorremmo sperare, per il bene del paese, nelle dimissioni del Sindaco Nicastro, anche se forse sarebbe più facile scommettere sul fatto che alcuni degli attori politici istituzionali summenzionati e/o i loro gruppi cederanno alle lusinghe delle poltrone. Lusinghe che, chi vi cederà, inizierà certamente a definire “Responsabilità”.
COMUNICATO