Giornate della legalità all’I.I.S.S. Pirandello di Bivona: l’impegno, il sacrificio, la testimonianza

BIVONA – Come ogni anno l’I.I.S.S. Pirandello di Bivona, diretto dalla Dott.ssa Giusi Gugliotta, ha previsto diverse iniziative per ricordare, nel XXX anniversario, il martirio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro.

Le giornate della legalità, inserite nel percorso trasversale di educazione civica, coordinate dal prof. Angelo Longo, hanno l’obiettivo di coinvolgere gli alunni in un percorso della memoria che stimoli, rafforzi e accompagni la crescita culturale dei ragazzi con una maggiore consapevolezza sociale e civica. L’incontro, introdotto dalla Dirigente, ha riguardato l’importante tema dell’educazione alla legalità nel contesto della società contemporanea.

Quest’anno l’inaugurazione del modulo è stata effettuata dal capitano Dario Cocchioni, neo comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cammarata. L’ufficiale dei Carabinieri ha incontrato gli alunni delle quarte classi portando la sua testimonianza di giovane ufficiale impegnato direttamente nel contrasto alla criminalità organizzata. Il capitano Cocchioni ha mostrato come esempio di alto valore civile ed etico il sacrificio di due ufficiali dell’Arma, il capitano Emanuele Basile e il capitano Mario D’Aleo, trucidati dalla mafia negli anni 80.

L’evento, che ha coinvolto particolarmente gli alunni, ha consolidato nei ragazzi la consapevolezza della pericolosità del fenomeno mafioso, ritenuto da tutti brutale e aberrante: una manifestazione di prepotenza e illegalità che con il contributo di tutti, va debellato una volta per tutte. Non basta l’azione repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura; occorre un cambio della nostra mentalità, spesso in maniera inconsapevole complice di prassi che avallano e giustificano abitudini e atteggiamenti para-mafiosi. La consapevolezza e l’impegno delle nuove generazioni risulta allora determinante per arrivare ad una società con meno ingiustizie e più legalità.

Il ruolo della scuola, come Istituzione preposta alla crescita culturale e civile delle ragazze e dei ragazzi risulta fondamentale. L’Istituto Pirandello vuole farsi promotore di questa rivoluzione culturale facendo proprio l’esempio di un’altra vittima illustre della mafia: Lorenzo Panepinto, a cui è dedicata la sede distaccata e che il 16 maggio di 111 anni fa cadeva vittima di un agguato mafioso.

Al termine dell’incontro gli studenti hanno dialogato con il Capitano Cocchioni il quale ha invitato i giovani ad avere consapevolezza dell’importanza del compiere il proprio dovere e di avere la capacità di costruire una società migliore e rispettosa della legalità in opposizione alle mafie di ogni tipo e alla mentalità mafiosa che costituisce il terreno di coltura delle associazioni criminali.

COMUNICATO

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