Istituto Pirandello di Bivona: due momenti di riflessione nel XXIX anniversario della strage di Capaci

BIVONA – In occasione del XXIX anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, l’IISS Luigi Pirandello di Bivona ha organizzato due momenti di riflessione per permettere agli alunni di comprendere e analizzare il fenomeno mafioso.

La prima giornata si è aperta con il saluto del Dirigente Scolastico, Giusi Gugliotta. Nel suo intervento la preside ha richiamato l’importanza educativa e formativa di eventi di tal genere, decisivi per far maturare nei giovani la consapevolezza di una cittadinanza attiva e per diffondere una cultura della legalità, obiettivi da sempre cari alla scuola, che mira alla formazione integrale dei giovani.

L’Istituto Pirandello, come scuola attenta al territorio e aperta alle tematiche di impegno sociale, etico e di legalità, si fa promotrice di quel cambiamento culturale, sociale è culturale che è indispensabile per debellare il fenomeno mafioso che inquina le nostre vicende quotidiane ed è la causa di tante occasioni di mancato sviluppo.

Sono stati ospitati due esponenti delle Istituzioni: il magistrato Alfonso Sabella e il Capitano dei Carabinieri Sabino Dente.

Il magistrato Alfonso Sabella originario di Bivona, ex alunno della scuola, è stato sostituto procuratore della Repubblica nel pool anitimafia diretto da Giancarlo Caselli. Negli anni 90 ha coordinato la cattura di pericolosi latitanti del calibro di Brusca, Bagarella, Aglieri. Vicende riportate nel libro autobiografico “Cacciatore di mafiosi”  poi divenuto serie televisiva sugli schermi Rai con la fiction il Cacciatore.

Il dottore Sabella ha ripercorso le vicende legate all’evoluzione di cosa nostra, alla sua trasformazione ed ha sottolineato la sua immutata pericolosità. Rilevante è stata la testimonianza del suo impegno antimafia, toccante in alcuni punti dove stati condivisi aneddoti ed esperienze dirette.

Il messaggio che il magistrato ha lasciato ai ragazzi è quello di prendere consapevolezza del fenomeno mafioso per divenire pienamente artefici del proprio futuro che inizia adesso.

Le classi del terzo anno, invece, hanno incontrato il capitano Sabino Dente, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cammarata. L’Ufficiale, ripercorrendo la genesi e l’evoluzione del fenomeno mafioso, ha coinvolto i ragazzi in riflessioni e considerazioni sul fenomeno, ponendo in evidenza tutto quel che ciascuno nel proprio piccolo può fare per contrastarlo, stimolando al termine dell’incontro  un costruttivo dibattito.

Le due giornate hanno concluso le attività progettate nell’ambito dell’Educazione civica, disciplina a che da quest’anno è stata  introdotta in tutti gli ordini scolastici.

La mattinata si è chiusa con la scopertura di una targa artistica in ricordo delle giornate della legalità.

COMUNICATO

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